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L'età ellenistica - Poesia in giambi nel III secolo a.C.

La fortuna della poesia giambica
Il giambo conosce una nuova fioritura in età ellenistica, periodo in cui esso trova impieghi assai vari, ma riconducibili a quelli che l'avevano caratterizzato in precedenza.
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Poesia in giambi nel III secolo a.C. - La fortuna della poesia giambica
Oltre Eroda, le valenze tradizionali del giambo, ossia la satira e l'intonazione realistica, furono recuperate anche da altri poeti, che vi sovrapposero un proposito moraleggiante d'impronta cinica, costituendo una sorta di parallelo poetico al genere della "diatriba".
La fortuna della poesia giambica - I diversi 'volti' del giambo
La fortuna della poesia giambica - Impiego del giambo in età ellenistica

Poesia di contenuto gnomico e satirico
Intorno al III secolo possono collocarsi i maggiori esponenti della produzione in giambi di contenuto gnomico e satirico.
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Poesia in giambi nel III secolo a.C. - Poesia di contenuto gnomico e satirico
Poesia di contenuto gnomico e satirico - Carete e le raccolte gnomologiche
La ripresa ellenistica della poesia giambica nella sua connotazione sentenziosa e moraleggiante ha il suo precursore in Carete, vissuto verso la fine del IV secolo a.C. ed autore di Massime (Γνῶμαι), delle quali un papiro ci ha restituito circa cinquanta versi, notevoli per gli evidenti influssi di Euripide e della filosofia contemporanea.
Poesia di contenuto gnomico e satirico - Fenice di Colofone
Poesia di contenuto gnomico e satirico - Cercida di Megalopoli
Il tema diatribico della polemica contro i ricchi, caratteristico di Fenice, è assai frequente anche in Cercida di Megalopoli, in Arcadia, vissuto nella seconda metà del II secolo, che svolse un'importante attività politica e militare nell'ambito della Lega achea, collaborando con Arato di Sicione. Dei suoi Giambi, in forma di scazonti secondo il modello di Ipponatte, restano scarsissimi frammenti di tradizione indiretta; ma è stato proposto di attribuire a quest'opera più estesi passi, tramandati da papiri, che polemizzano contro la brama di soverchie ricchezze.
Cercida di Megalopoli - I Meliambi
Meglio attestati sono i Meliambi, in metri lirici: il titolo viene interpretato come un'allusione alla particolare natura di questi canti lirici di contenuto giambico, ossia satirico oppure viene riferito alla loro struttura metrica, costituita dai dattilo-epitriti, sovente usati da Pindaro e formati dall'unione di parti giambiche e di altre in apparenza dattiliche. 

Cercida di Megalopoli - La lingua
Cercida scrive in un dorico contaminato da forme ioniche, con le quali probabilmente intende rendere esplicita la propria dipendenza da Ipponatte. Il suo stile è sostenuto, e caratterizzato da estrosi composti che conferiscono una popolaresca incisività ai concetti.
Cercida di Megalopoli - La fortuna
Poesia di contenuto gnomico e satirico - Macone di Corinto e Sotade di Maronea
La licenziosità del linguaggio e dei contenuti costituiva, come già detto, uno dei caratteri peculiari dell'antico giambo, tanto che un'etimologia popolare nel faceva derivare il nome da Iambe, la vecchia che con i suoi lazzi scurrili aveva fatto sorridere Demetra, afflitta per la scomparsa della figlia Persefone. In questa tradizione si inserisce Macone di Corinto.
Macone di Corinto e Sotade di Maronea - Le Storie edificanti di Macone
Macone di Corinto (o di Sicione) fu attivo ad Alessandria nel III secolo. Era soprattutto rinomato come autore della Commedia Nuova, ma in quest'ambito non si è salvato nulla. Restano invece di lui 462 versi (conservati da Ateneo) di un'opera in giambi intitolata Χρεῖαι, un termine che si potrebbe rendere con «Motti» oppure «Aneddoti» (oppure «Storie edificanti», ma il contenuto è piuttosto licenzioso ed erotico). 

Macone di Corinto e Sotade di Maronea - Sotade fra licenziosità ed invettiva

Più acri insulti personali contenevano le poesie di Sotade, che scrisse per i "cinedologhi", attori che recitavano opere di contenuto osceno.

Poesia di contenuto gnomico e satirico - Timone di Fliunte
È caratteristica di ogni epoca che assista a una rottura di valori lo sviluppo della satira; e nella prima età ellenistica essa si rivolge contro diversi obiettivi, assume diversi modi e adotta anche diverse strutture metriche. Pur se formalmente non classificabile come poeta giambico, ricordiamo a questo proposito il filosofo scettico Timone di Fliunte, nel Peloponneso, vissuto tra il 320 e il 230, quindi grosso modo contemporaneo di Macone di Corinto e Sotade di Maronea e a loro affine per il contenuto satirico dei suoi versi: in questo senso va infatti inteso il riferimento di Diogene Laerzio (IX, 110) ai giambi di quest'autore. In esametri erano i Silloi, che riprendevano il titolo da Senofane. Si trattava di tre libri, formati da satire che avevano per bersaglio scuole e personaggi della filosofia. Ne restano pochi frammenti, ma sappiamo che nell'opera erano descritti un combattimento tra i filosofi e una discesa all'oltretomba.

Il giambo 'drammatico': Licofrone di Calcide
Nella letteratura in giambi del III secolo a.C. si può inserire anche l'Alessandra, definita dalla Suda l'oscuro poema e da essa attribuita a Licofrone di Calcide.
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Poesia in giambi nel III secolo a.C. - Il giambo 'drammatico': Licofrone di Calcide
Nella letteratura in giambi del III secolo a.C. si può inserire anche l'Alessandra, definita dalla Suda l'oscuro poema e da essa attribuita a Licofrone di Calcide, nell'Eubea, autore di venti tragedie (tutte perdute) ed esponente della cosiddetta Pleiade, la 'costellazione' dei sette poeti drammatici che operarono presso la corte di Tolemeo Filadelfo e fra i quali c'era anche Alessandro Etolo, già ricordato come poeta elegiaco.

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