Centro Studi

CENTRO STUDI - DOPOSCUOLA - LEZIONI PRIVATE - RECUPERO ANNI SCOLASTICI

Cerca nel sito

Il significato del silenzio nel Sendebar e ne Il castello dei destini incrociati di Calvino

Al di là delle apparenti similitudini, il significato del silenzio nei due testi presenta radicali differenze.

Nel Sendebar è un elemento didattico e iniziatico. La cornice narrativa vede il principe che, per ordine del suo maestro Çedunbete, deve osservare un silenzio di sette giorni per salvare la sua vita. Questo silenzio è imposto per prevenire pericoli imminenti e dimostrare la saggezza del principe, che deve saper obbedire e resistere agli inganni, in particolare quelli femminili.

Ne Il castello dei destini incrociati di Calvino, invece, la natura del silenzio è legata alla crisi del linguaggio verbale e alla ricerca di nuove forme di comunicazione. I personaggi, giunti al castello, si ritrovano inspiegabilmente muti, incapaci di esprimersi a parole. Qui, dunque, il silenzio si pone come punto di partenza per la riscoperta della narratività attraverso i tarocchi.

Dunque, mentre nel Sendebar il silenzio è una difesa di fronte al linguaggio femminile, considerato fuorviante, nel Castello esso si pone come una condizione esistenziale, una premessa per la sperimentazione di nuove forme di linguaggio e narrazione.

Funzioni del silenzio nel Sendebar

  • protettiva e cautelativa - Il silenzio serve a proteggere il principe dalle accuse calunniose della matrigna, che cerca di incastrarlo. Parlare significherebbe esporsi al rischio e alla menzogna.
  • prova di saggezza e obbedienza - La capacità di mantenere il silenzio, nonostante le pressioni e le provocazioni, è un segno della maturità e della sapienza acquisita dal principe sotto la guida del maestro. È un percorso iniziatico verso la conoscenza e la verità.
  • contrasto con la parola ingannevole - Il silenzio del principe si contrappone alla parola eccessiva e ingannevole della matrigna e delle donne in generale, che nel Sendebar sono spesso associate alla menzogna e alla manipolazione. La misoginia è un tema forte dell'opera, e il silenzio maschile è visto come una difesa contro i raggiri femminili.
  • necessità per la narrazione - Sebbene il silenzio si imposto al principe, la sua rottura finale, nel momento opportuno, gli permetterà di parlare e di raccontare a sua volta, diffondendo il sapere acquisito e portando alla luce la verità.

Funzioni del silenzio nel Castello

  • crisi del linguaggio verbale - Il silenzio iniziale dei personaggi non è una scelta o un'imposizione esterna, ma una condizione esistenziale. Rappresenta un'impossibilità di comunicare attraverso il linguaggio convenzionale. Questo può essere interpretato come una metafora della crisi del linguaggio letterario o della difficoltà di esprimere la complessità del reale con le parole.
  • necessità di nuovi segni - Impossibilitati a parlare, i personaggi ricorrono ai tarocchi, che diventano il loro unico mezzo di espressione. Il silenzio, dunque, li spinge a ricercare un linguaggio alternativo, basato su immagini e simboli, capace di creare nuove narrazioni.
  • costruzione e interpretazione del senso - Le storie vengono raccontante non più verbalmente ma attraverso la disposizione delle carte. Ecco che il silenzio si poe come uno spazio che permette l'emergere di significati attraverso la combinazione visiva dei tarocchi. L'atto del narrare diventa un processo di interpretazione visiva e combinatoria.
  • riflessione sulla natura del racconto - L'adozione di questi nuovi espedienti narrativi, consente a Calvino di esplorare la natura stessa del racconto, la sua arbitrarietà, la sua molteplicità di interpretazioni e la sua capacità di generarsi da un sistema di segni preesistenti. Il mondo è visto come un labirinto di segni indecifrabili, e il silenzio permette di indagarne le modalità di lettura e di costruzione del senso. 

Nessun commento:

Posta un commento