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Il volgare illustre e la nascita della letteratura

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  • Il volgare illustre
I primi autori che adoperarono il volgare lo fecero rivolgendosi a un nuovo pubblico e il loro intento non fu quello di utilizzare la lingua viva, ma tutti si sforzarono di utilizzare un volgare illustre: si trattava di un tentativo di creare una lingua nazionale. Il linguaggio era depurato e ripulito da tutti gli elementi regionali e municipali e la letteratura prodotta era già matura grazie al ruolo svolto dal latino classico e medievale oltre che all'influenza delle lingue romanze.
  • I chierici
Tutti gli autori del Duecento conoscevano bene il latino dei classici e medievale e l'arte della retorica: erano dei chierici, i quali, caduto il più antico significato legato al clero e contrapposto al laico, rappresentavano i letterati, gli uomini di studio.
  • Il nuovo pubblico e la ricerca dell'unità nazionale
Il nuovo pubblico che si andava formando nella Penisola si era allargato anche a una classe di mercanti che parlavano e scrivevano in volgare per usi pratici, e includeva anche le donne. La nuova letteratura in volgare mirava a raggiungere questo vasto pubblico. Ma ancora non esisteva una unità nazionale, e a questo corrispondeva il frazionamento linguistico, ragion per cui i primi componimenti nacquero in più luoghi contemporaneamente, e ciascuno cercava di dare dignità letteraria al proprio volgare.
  • Le lodi umbre
  • La scuola siciliana
  • La scuola toscana
  • La prosa di fine Duecento

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