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  • Tajfel, Henry (1919-1982).
Lo psicologo di origine ebrea Henry Tajfel definì la Teoria del gruppo minimale all'interno del suo Gruppi umani e categorie sociali, pubblicato nel 1981. Secondo Tajfel, un gruppo è tale anche solo se i membri che lo compongono condividono un destino comune o, semplicemente, se tali membri sentono o sanno di appartenere ad un gruppo. 
Il motivo per cui un individuo tende a discriminare gli outgroup dipende principalmente dal fatto che ogni individuo tende a ragionare per categorie, al fine di riuscire a gestire le cognizioni che, altrimenti, risulterebbero confuse. In base al suo senso di appartenenza all'una o all'altra categoria, il soggetto tende poi a costruirsi una forte identità sociale. All'interno di tali categorizzazioni, il gruppo tende ad estremizzare le similitudini in ingroup e le differenze in outgroup. Ovviamente, esistono gruppi che più di altri basano la propria identità sulla discriminazione dell'outgroup, e gruppi che tendono ad annullarla quasi del tutto.
La teoria dell'identità sociale è stata ripresa dagli allievi di Tajfel, tra cui John Turner e colleghi, in un testo del 1987, Riscoprendo il gruppo sociale: una teoria della categorizzazione del Sé. Secondo questi contributi, gli individui utilizzano la propria appartenenza a categorie sociali in base alle situazioni e ai contesti. 
  • Vd. anche John Turner.
  • Tassonomia degli obiettivi educativi (Bloom). 
Nel 1956 Bloom pubblica, con altri studiosi, il volume Taxonomy of educational objectives: The classificationof educational goals. Handbook I: Cognitive domain. In quest'opera viene proposta una classificazione degli obiettivi educativi, concentrandosi in particolar modo sugli obiettivi educativi del dominio cognitivo. Il volume è seguito da un secondo (Handbook II: the affective domain), in cui vengono trattati gli obiettivi educativi del dominio affettivo, comprendente gli interessi, i desideri, le attitudini. Nel 1972, Elizabeth Simpson pubblica un'ulteriore tassonomia, relativa agli obiettivi educativi del dominio psicomotorio.
La tassonomia relativa al dominio cognitivo rappresenta, per Bloom, uno strumento di supporto per docenti, educatori e studiosi. Essa deve descrivere in modo univoco e preciso gli obiettivi, partendo da quelli di carattere generare per poi scomporli i categorie sempre più delimitate. In questo modo, si andrà a costruire uno strumento onnicomprensivo che, ricoprendo tutti i possibili comportamenti attesi dal discente, risulterà adattabile a qualsiasi idea dell'educazione e pratica didattica.
Gli obiettivi sono espressi in termini di competenze: quelle di livello basilare vengono dette Lower Order Thinking Skills (LOTS), mentre le più complesse vengono denominate Higher Order Thinking Skills (HOTS). Gli obiettivi cognitivi di carattere più generale sono sei (conoscenza, comprensione, applicazione, analisi, sintesi e valutazione) e ciascuno di essi si articola in più sotto-obiettivi, elencati in ordine di complessità crescente.
  • Tasti funzione
Nella tastiera di un PC, si dicono funzione i tasti da F1 a F12. 
F1: avvia la guida di Word o Excel.
F2: in Windows 10, rinomina un file o una cartella che è stata selezionata.
F7: avvia il controllo ortografico del documento; cliccando la combinazione MAIUSC+F7 si avvierà il Thesaurus, strumento di suggerimento di sinonimi e contrari (può essere avviato anche dalla scheda RevisioneStrumenti di correzione).
F12: per mandare in stampa un documento, è possibile usare la combinazione CTRL+MAIUSC+F12; per aprire un documento bisogna digitare CTRL+F12; per salvare un file, MAIUSC+F12.
  • Tasti modificatori
Nella tastiera di un PC si dicono modificatori i tasti Maiuscolo (o Shift), Control, Alternate e Alternate Graphic.
  • Team teaching.
Il team teaching  è una metodologia di insegnamento nella quale due docenti collaborano tra loro nel realizzare la didattica per un gruppo di alunni. Qualsiasi sia l'impostazione del lavoro, il team teaching presenta il vantaggio per gli alunni di osservare come uno stesso argomento sia presentato dai due diversi docenti.
La teoria dei climi di Kurt Lewin sostiene che all'interno del gruppo i soggetti agiscono in base alle relazioni e alle interdipendenze instaurate. Grazie a queste ultime, si genera un clima sociale in grado di modificare il comportamento dei singoli quando si attiva la sensazione di condivisione del medesimo destino. Si assume così un atteggiamento democrative, cioè ottenuto dal rapporto democratico fra i componenti e dall'utilizzo e dal rispetto delle norme dettate dal gruppo.

Occorrenze:
  • Teoria del contatto.
La teoria del contatto di Gordon Allport rileva come all'interno del gruppo, grazie alle interazioni fra i componenti, si attivino contatti e relazioni positive.

Occorrenze:
  • Teoria dell'apprendimento centrato sulla persona.
Nella teoria dell'apprendimento centrato sulla persona di Carl Ramson Rogers, il mettersi nei panni dell'altro, pur senza mai dimenticare di essere se stessi, genera empatia e accettazione non giudicante. Questo permette di accettare l'altro anche quando questo presenti valori e comportamenti diversi dai nostri.

  • Teoria dell'istruzione (Bruner). 
Bruner distigue la teoria dell'apprendimento dalla teoria dell'istruzione, descrivendo la prima come una teoria descrittiva, che si occupa del durante e del dopo e con la seconda una teoria prescrittiva, che riguarda il prima.
Egli si occupa principalmente della teoria dell'istruzione e ne individua quattro caratteristiche fondamentali: la predisposizione all'apprendimento, la struttura della conoscenza, la sequenza di apprendimento, la conseguenza dell'apprendimento (cioè la gestione di ricompense e punizioni).
  • Teoria delle intelligenze multiple (Gardner).
Lo psicologo statunitense Howard Gardner, sulla base di ricerche e letteratura su soggetti affetti da lesioni di interesse neuropsicologico, arriva a distinguere ben 9 manifestazioni fondamentali dell'intelligenza, derivanti da strutture differenti del cervello e indipendenti l'una dall'altra. Ecco, qui di seguito, i nove macro-gruppi intellettivi:      
Intelligenza Linguistica: è l'intelligenza legata alla capacità di utilizzare un vocabolario chiaro ed efficace. Chi la possiede solitamente sa variare il suo registro linguistico in base alle necessità ed ha la tendenza a riflettere sul linguaggio.     
Intelligenza Logico-Matematica: coinvolge sia l'emisfero cerebrale sinistro, che ricorda i simboli matematici, che quello di destra, nel quale vengono elaborati i concetti. È l'intelligenza che riguarda il ragionamento deduttivo, la schematizzazione e le catene logiche.     
Intelligenza Spaziale: concerne la capacità di percepire forme e oggetti nello spazio. Chi la possiede, normalmente, ha una sviluppata memoria per i dettagli ambientali e le caratteristiche esteriori delle figure, sa orientarsi in luoghi intricati e riconosce oggetti tridimensionali in base a schemi mentali piuttosto complessi. Questa forma dell'intelligenza si manifesta essenzialmente nella creazione di arti figurative.     
Intelligenza Corporeo-Cinestesica: coinvolge il cervelletto, i gangli fondamentali, il talamo e vari altri punti del nostro cervello. Chi la possiede ha una padronanza del corpo che gli permette di coordinare bene i movimenti. In generale si può riferire a chi fa un uso creativo del corpo, come i ginnasti e i ballerini.     
Intelligenza Musicale: normalmente è localizzata nell'emisfero destro del cervello, ma le persone con cultura musicale elaborano la melodia in quello sinistro. È la capacità di riconoscere l'altezza dei suoni, le costruzioni armoniche e contrappuntistiche. Chi ne è dotato solitamente ha uno spiccato talento per l'uso di uno o più strumenti musicali, o per la modulazione canora della propria voce.     
Intelligenza Intrapersonale: riguarda la capacità di comprendere la propria individualità, di saperla inserire nel contesto sociale per ottenere risultati migliori nella vita personale, e anche di sapersi immedesimare in personalità diverse dalla propria. È considerata da Gardner una "fase" speculare dell'intelligenza interpersonale, laddove quest'ultima rappresenta la fase estrospettiva (vedi anche intelligenza emotiva).     
Intelligenza Interpersonale: coinvolge tutto il cervello, ma principalmente i lobi pre-frontali. Riguarda la capacità di comprendere gli altri, le loro esigenze, le paure, i desideri nascosti, di creare situazioni sociali favorevoli e di promuovere modelli sociali e personali vantaggiosi. Si può riscontrare specificamente negli psicologi, più genericamente in quanti possiedono spiccata empatia e abilità di interazione sociale (vedi anche intelligenza sociale).     
Intelligenza Naturalistica: consiste nel saper individuare determinati oggetti naturali, classificarli in un ordine preciso e cogliere le relazioni tra di essi. Alcuni gruppi umani che vivono in uno stadio ancora "primitivo", come le tribù aborigene di raccoglitori-cacciatori, mostrano una grande capacità nel sapersi orientare nell'ambiente naturale riconoscendone anche i minimi dettagli.     
Intelligenza Esistenziale o Teoretica: rappresenta la capacità di riflettere consapevolmente sui grandi temi della speculazione teoretica, come la natura dell'universo e la coscienza umana, e di ricavare da sofisticati processi di astrazione delle categorie concettuali che possano essere valide universalmente.
  • Teoria situazionale.
Il contributo della teoria situazionale all'apprendimento esperienziale è stato l'attenzione alla partecipazione a comunità di pratica.
  • Teoria stadiale (Piaget).
La teoria di Piaget relativa allo sviluppo cognitivo attraverso stadi successivi, delineata inizialmente in una serie di opere pubblicate tra gli anni '20 e gli anni '30 del Novecento, viene riassunta in modo organico ne Lo sviluppo mentale del bambino, del 1964, e La psicologia del bambino, del 1966. Verrà ripresa successivamente ne L'epistemologia genetica, del 1970.
Lo stadio sensomotorio va dalla nascita ai due anni e si suddivide in sei sotto-stadi, ciascuno caratterizato da semplici strutture mentali che vengono definite schemi. Alla base di questi schemi vi sono le percezioni e l'attività motoria, da cui il nome dello stadio.
Lo stadio preoperatorio va dai 2 ai 7 anni e si suddivide in due sotto-stadi o fasi, che evidenziano strutture mentali sempre più complesse. Tuttavia, questo stadio è caratterizzato da compiti e operazioni che il bambino non riesce ancora a svolgere con successo, in quanto egli non è ancora approdato ad un tipo di ragionamento che coinvolga le operazioni logiche: da qui il termine preoperatorio. Dai 2 ai 4 anni abbiamo la fase preconcettuale o del pensiero simbolico, durante la quale si afferma la funzione simbolica che consente un notevole sviluppo del linguaggio. Il bambino compie giochi di finzione o riproduce azioni che ha visto fare. Dai 4 ai 7 anni il bambino attraversa la fase del pensiero intuitivo. Il ragionamento del bambino è basato sulla percezione dei fatti osservati, compiendone una valutazione senza un ragionamento fondato. Egli sviluppa ulteriormente il suo linguaggio, ripete azioni in differita e fa giochi di finzione sempre più raffinati. Questi primi due stadi sono caratterizzati dall'egocentrismo del bambino, che tende a guardare unicamente dalla sua prospettiva. Un'importante conquista di questo stadio è il concetto di funzione, cioè della capacità di individuare delle relazioni funzionali. Questo significa che si sta preparando a passare allo stadio successivo.
Lo stadio delle operazioni concrete va dai 7 ai 12 anni. Il ragionamento logico prende piede su quello intuitivo, di conseguenza il bambino riesce a compiere operazioni logiche. Egli adesso riesce a distinguere gli elementi per raggrupparli, associarli, ordinarli, anche in base a più caratteristiche contemporaneamente. Un'importante conquista è quella della reversibilità del pensiero, che gli consente di compiere tali operazioni. Contemporaneamente alla comparsa del pensiero reversibile, scompare progressivamente l'egocentrismo.
L'ultimo stadio è quello delle operazioni formali, che va dai 12 ai 16 anni. In questa fase, l'adolescente riesce a trasferire sulla dimensione astratta tutti i ragionamenti compiuti nella fase precedente. Inoltre, egli riesce a compiere operazioni tra proposizioni logiche riguardo a elementi costituiti da caratteristiche diverse, affrontando i problemi in modo sistematico e organizzato.
  • Teorie motivazionali.
In linea con le teorie motivazionali, l'interazione e l'interdipendenza fra i soggetti determinano risultati e conclusioni superiori rispetto a quelli conseguiti dal singolo. I membri dei gruppo cercano di aiutarsi e e di incoraggiarsi per raggiungere gli obiettivi, perché il risultato del gruppo vale di più della somma dei singoli elementi.

Occorrenze:
Introdotto dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, il Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro stabilisce, tra le altre cose, quali caratteristiche strumentali debbano possedere i computer destinati allo svolgimento delle mansioni lavorative e gli ambienti in cui si lavora con il computer.
  • Thorndike, Edward Lee (Williamsburg, 1874 - Montrose, 1949).
Lo psicologo statunitense Edward Thorndike ha dato importanti contributi alle teorie comportamentiste con i suoi studi sul comportamento animale. Per i suoi esperimenti, usa la puzzle-box, all'interno della quale viene rinchiuso, ad esempio, un gatto affamato che può osservare del cibo (stimolo) ma non può raggiungerlo se non uscendo dalla gabbia. Dopo diversi esperimenti falliti per tentare di aprire la gabbia, il gatto riuscirà a mettere in atto il giusto comportamento (risposta) per riuscire ad uscirne e raggiungere, così, il cibo. Questi comportamenti portano Thorndike a formulare l'ipotesi dell'apprendimento per prove ed errori, e considera le leggi da essi derivate adatte a descrivere anche il comportamento umano. 
Nel 1931 pubblica Human learning e rivede alcune delle sue posizioni, introducendo anche il concetto di rinforzo positivo, inteso come ricompensa necessaria ai fini di un miglioramento delle prestazioni, concetto che sarà ripreso e approfondito da altri comportamentisti.
Lo psicologo neocomportamentista statunitense Edward Tolman è considerato un precursore del cognitivismo. Grazie agli studi compiuti su alcuni gruppi di topi, Tolman conclude che l'apprendimento può avvenire anche senza rinforzo e  anche se non si manifesta. Sulla base di queste osservazioni, egli introduce il concetto di apprendimento latente e distingue tra apprendimento e performance, sottolineando come il rinforzo non favorisca l'apprendimento ma semplicemente la performance. Le evidenze sperimentali dimostrano, infatti, che i topi hanno una sorta di memoria di quanto appreso, ma che richiamano i loro apprendimenti solo quando questi sono necessari ad ottenere il rinforzo. Questo processo è, secondo Tolman, del tutto intenzionale, e quindi si ritiene che egli definisca un comportamentismo intenzionale.
  • Tommaso d'Aquino (Roccasecca, 1225 - Priverno, 1274).
Tommaso d'Aquino è considerato uno dei maggiori esponenti della Scolastica, la filosofia medievale che cerca di conciliare la dottrina cristiana con l'impianto razionale della filosofia dell'antica Grecia. Tommaso afferma che tutto ciò che viene elaborato nell'intelletto è stato necessariamente prima nei sensi.
  • Trackpad (o touchpad)
  • Trasformazione (Piaget).
Piaget definisce trasformazione il concetto di interazione che si verifica tra organismo e ambiente e che egli considera come il punto di partenza della sua teoria.
  • Tratto. 
I tratti possono essere considerati come l'indicazione della capacità del soggetto di adottare certe modalità di comportamento in determinati contesti. Raymond B. Cattel è giunto ad un elenco di sedici tratti fondamentali, i fattori di personalità, mediante i quali è possibile descrivere un numero infinito di personalità.
  • Turiel, Elliot. 
Lo psicologo statunitense Elliot Turiel, evidenziando delle anomalie all'interno della sequenza di Kohlberg, ha elaborato la cd. teoria del dominio, secondo la quale a partire da 39 mesi si differenziano due domini concettuali: le convenzioni e gli imperativi. I bambini sembrano già sapere che le norme morali sono assolute, mentre le convenzioni sono relative e quindi più deboli.

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