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  • Malware.  
Genericamente, con il termine malware si indica un qualsiasi tipo di software in grado di arrecare danno ad un sistema. In base al tipo di danno e al modo di agire distinguiamo: virus informatico (software in grado di inserire istruzioni dannose all'interno di un software innocuo al fine di trasmettere l'infezione ad altri software presenti sulle memorie); worm (non necessita di altri software per diffondersi, ma utilizza Internet, e in particolar modo la posta elettronica); Trojan Horse (software dall'apparenza innocua che nasconde al suo interno un software nocivo); backdoor (malware in grado di creare una sorta di ingresso secondario per permettere ad altri il controllo del computer, superando i blocchi di sicurezza); rootkit (programmi malevoli, installati con privilegi di amministratore, in grado di assicurare accessi futuri alla macchina); ransomware (malware in grado di criptare il contenuto di alcuni file o di bloccare il sistema, al fine di estorcere denaro in cambio della chiave di ripristino).
  • Marcia, James E.
James E. Marcia teorizza il modello degli stati dell'identità. I quattro stati di identità da lui teorizzati dipendono dall'aver superato o meno una crisi di identità, e dall'aver preso o meno degli impegni di vita.
  • Mastery Learning (Bloom).
Inizialmente proposta da John Carrol nel 196, la procedura del Mastery learning è stata successivamente ripresa da Bloom e delineata nell'articolo Learning for Mastery, del 1968. Per quello che riguarda i processi di apprendimento degli studenti, Bloom tiene conto di alcune variabili. L'attitudine è ripresa da Carroll e definita come l'ammontare di tempo richiesto dallo studente per raggiungere la padronanza di un apprendimento. Questo implica che, concedendo allo studente il giusto tempo, potrà raggiungere padronanza al pari di altri studenti. Altra variabile è la qualità dell'istruzione, che non deve essere intesa come una valutazione della qualità del docente o del testo utilizzato, ma in termini di livello con il quale la presentazione, la spiegazione e l'organizzazione degli elementi di apprendimento si avvicinano alla condizione ottimale per uno studente. L'abilità nel comprendere l'istruzione può essere definita come l'abilità di un apprendente di comprendere la natura del compito assegnato e le procedure che deve svolgere per assolverlo. Per mettere in risalto le abilità dello studente, il docente può utilizzare metodologie e stumenti quali gruppi di studio, tutor distinti dall'insegnante, software di istruzione programmata, materiale audiovisivo e giochi educativi. Un parametro cruciale è rappresentato dalla variabile della perseveranza, intesa come il tempo che il discente è disposto a spendere per apprendere un determinato argomento. Se la perseveranza è inferiore all'attitudine, il discente non potrà raggiungere la padronanza dell'apprendimento. Spetta al docente cercare di ridurre il tempo necessario alla padronanza con strategie opportune, così da farlo rientrare nei parametri della perseveranza. L'ultima variabile critica è il tempo a disposizione previsto dal docente per presentare e spiegare alcuni contenuti, includendo anche il tempo necessario agli alunni per la comprensione. Se il tempo a disposizione non è compatibile con l'attitudine degli studenti, non si raggiungerà mai la padronanza del concetto.
Una strategia di Mastery learning mira a definire le metodologie e gli strumenti per ridurre il tempo che serve ad ogni alunno per apprendere (questo ambito attiene ai problemi relativi alla didattica) e le modalità per determinare il tempo necessario ad ogni alunno per apprendere (ambito legato all'aspetto organizzativo dei curricoli). Inoltre, una strategia deve tener conto delle cinque variabili delineate da Bloom. I tre punti essenziali della strategia sono le precondizioni, le procedure operative e i risultati. Riguardo al primo punto, è necessario stabilire in precedenza su quali basi verrà effettuata la valutazione finale, detta anche valutazione sommativa, e quindi è necessario che sia il docente che lo studente abbiano ben chiaro quali siano i criteri per stabilire se l'apprendimento è stato conseguito. Riguardo alle procedure, è importante che si proceda per piccole unità di apprendimento, al termine delle quali vi sarà una valutazione formativa (che si distingue da quella sommativa perché non ha lo scopo di valutare l'apprendimento ma di monitorare lo stato dello stesso). I risultati sono di carattere cognitivo ma anche di carattere affettivo: la padronanza di un contenuto stimola lo studente a approfondire ulteriormente.
Il Mastery learning può essere inquadrata nell'ambito del comportamentismo per le seguenticaratteristiche: la riduzione dei contenuti in unità elementari; la verifica formativa che si pone come stimolo, seguito da una risposta (la compilazione della prova) e da un rinforzo (la valutazione sommativa); la ripetizione della prova in caso di valutazione formativa con esito negativo richiama l'apprendimento per prove ed errori; i software di istruzione programmata messi al servizio dell'apprendimento trovano i loro antecedenti nelle macchine per insegnare studiate dai comportamentisti.
  • MBT. 
Acronimo per Memoria a Breve Termine.
  • Mediatori attivi. 
Secondo Elio Damiano, i mediatori attivi fanno riferimento all'esperienza diretta e sono prossimi alla realtà.
  • Mednick, Sarnoff.
Secondo Sarnoff Mednick, le situazioni che favoriscono l'insorgere del pensiero creativo sono la serendipity, la somiglianza, la meditazione.
  • Mehrabian, Albert - Secondo uno studio condotto nel 1972 dallo psicologo statunitense (di origine armena) Albert Mehrabian, l'attenzione del destinatario di fronte ad un emittente nell'atto di veicolare un messaggio sarebbe diretta alla dimensione verbale molto meno rispetto che alle dimensioni paraverbale e, ancor meno, non verbale.
  • Memoria
  • Memoria di lavoro. Le memorie a breve e lungo termine, insieme al sistema centrale di controllo, costituiscono un sistema che interviene nell'espletamento di compiti mentali, che viene definito memoria di lavoro.
  • Memoria esplicita. Detta anche memoria dichiarativa, la memoria esplicita è comparsa più recentemente nel corso dello sviluppo dell'uomo. I ricordi sono coscienti. Si divide in memoria semantica memoria episodica o autobiografica. La prima è costituita dalle conoscenze generali sul mondo, come nomi e oggetti, mentre la seconda riguarda accadimenti particolari della vita degli individui.
  • Memoria implicita. Filogeneticamente più antica della dichiarativa, la memoria implicita o non-dichiarativa comprende ricordi non consapevoli. Vi rientrano la memoria procedurale e quella associativa.
  • Memoria sensoriale (MS).  
Gli studi più recenti hanno individuato un terzo magazzino di memoria, che si aggiunge alla memoria a breve termine e alla memoria a lungo termine. Si tratta della memoria sensoriale, a memoria brevissima, identificabile come un bravissimo prolungamento della percezione, che conserva il materiale percettivo per far sì che se ne possa prendere coscienza. Un compito fondamentale espletato dalla memoria sensoriale consiste nell'attribuire continuità e coerenza ad esperienze percettive ripartite nel tempo, e dunque frammentarie. Ad esempio, la memoria iconica, cioè la memoria sensoriale legata alla sfera visiva, percepisce le immagini visualizzate di volta in volta dallo spostamento dello sguardo sulle singole scene e le conserva, per dare al soggetto l'impressione di percepirle tutte insieme. Allo stesso modo, la memoria ecoica, legata alla sfera uditiva, rende coerenti le esperienze percettive discontinue date dall'ascolto della musica.
Secondo Gaston Mialaret, la sesta fase della ricerca è l'applicazione del piano sperimentale.
  • Milan, Giuseppe. Secondo Giuseppe Milan, l'educatore di strada è caratterizzato dal movimento lungo piazze, parchi, muretti e campetti per incontrare il mondo dei ragazzi.
  • MLT
  • Mobbing. Nonostante siano state date diverse definizioni di mobbing, alcuni elementi possono considerarsi caratteristici di questo fenomeno: gli atteggiamenti ostili, ripetuti e prolungati nel tempo, dei mobber nei confronti del mobbizzato; l'impossibilità percepita dalla vittima di non aver possibilità di affrontare la parte ostile; il tipo di rapporto, che può essere tra pari o tra livelli differenti della scala gerarchica; l'intenzionalità da parte del mobber; gli effetti nocivi sulle performance lavorative e sociali del mobbizzato.
    • Il primo riferimento normativo di tipo generale al mobbing ricorre nell'articolo 2087 del Codice Civile: "l'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro".
    • Nella Direttiva del 24 marzo 2004, emanata dal Dipartimento della Funzione Pubblica, si afferma che il benessere organizzativo può essere accresciuto se si monitorano alcune variabili che sono indice del benessere.
    • Il Collegato Lavoro, legge 183/2010, modifica il D.Lgs. 165/2001 e stabilisce che presso ogni amministrazione pubblica deve essere creato il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni. In questo comitato confluiscono anche i comitati paritetici sul fenomeno del mobbing.
  • Modalità provvisoria. 
In ambiente Windows, il sistema operativo si avvia in modalità provvisoria premendo il tasto F8. 
  • Modellamento astratto.  
Termine coniato da Bandura per indicare quel tipo di comportamento che entra in gioco quando il comportamento si modifica in funzione dell'osservazione del comportamento di un altro organismo e, partendo da comportamenti specifici, ne trae una regola generale.
  • Moduli di Google. 
Con Moduli Google è possibile creare sondaggi o quiz direttamente nel browser mobile o web, senza bisogno di un software specifico.
  • Montessori, Maria (Chiaravalle 1870 - Noordwijk, 1952).
Tra i maggiori esponenti dell'attivismo, la pedagogista italiana Maria Montessori è stata la prima donna ad esercitare la professione medica in Italia. Il suo metodo pedagogico, iniziato durante la sua esperienza con bambini diversamente abili, è stato successivamente esteso a tutti i bambini. Inoltre, nato inizialmente per la scuola dell'infanzia, verrà poi esteso alle scuole di grado successivo. Già nel 1949, la pedagogista denunciava alcuni limiti del sistema educativo, tra cui il fatto che l'educazione incoraggia gli individui all'isolamento.
L'esperienza più importante di applicazione del metodo Montessori è stata la Casa dei Bambini, istituita a Roma, nel quartiere San Lorenzo, mentre l'opera in cui questo viene presentato si intitola Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all'educazione infantile nelle Case dei Bambini, del 1909. Il testo fu seguito da quattro revisioni, l'ultima delle quali, del 1950, riporta il titolo La scoperta del bambino. Nel 1952, con il testo La mente del bambino. La mente assorbente introduce il concetto di "mente assorbente", con il quale la Montessori vuole indicare le caratteristiche e le potenzialità della mente del bambino.
Le convinzioni pedadogiche della Montessori trovano le proprie radici nel positivismo (secondo cui occorre utilizzare un approccio scientifico allo studio del bambino), nel funzionalismo (che prevede di assecondarne i bisogni) e nelle convinzioni pedagogiche di Rousseau e Fröbel circa l'atteggiamento che il maestro deve assumere durante lo svolgimento delle attività didattiche. La Montessori ha rielaborato queste teoria alla luce dell'attivismo pedagogico.
Obiettivo del metodo Montessori è raggiungere l'educazione cosmica, concetto attraverso il quale  si vuol condurre il bambino verso la scoperta della vita e l'amore per essa.
Per preparare il bambino alla scuola elementare, è necessario agire secondo quella che la Montessori chiama la quadriga trionfante delle conquiste intellettuali del bambino, ovvero disegno, matematica, scrittura e lettura.
Un aspetto specifico della didattica montessoriana è l'ambiente scolastico, che viene ricreato a misura di bambino, consentedogli di compiere alcune attività che in una casa "per adulti" non gli sarebbero consentite, come aprire la porta o accendere la luce. In questo modo, il bambino risulta autonomo e completamente attivo.
Anche la scelta dei materiali usati nell'esperienza didattica sono scientiicamente studiati sotto ogni aspetto, in modo da motivare il bambino e aiutarlo nella selezione degli stimoli che l'ambiente esterno gli offre.
La maestra che opera all'interno dell'asilo montessoriano svolgerà il ruolo di direttrice delle attività, piuttosto che di insegnante, assicurandosi che i bambini eseguano i compiti secondo le regole prestabilite.
Il concetto di mente assorbente viene formulato dalla Montessori a proposito del fatto che i sensi dei bambini sono naturalmente predisposti, più di quelli di un adulto, a recepire informazioni dall'ambiente circostante, avendo vissuto meno esperienze. Il periodo della mente assorbente viene individuato nel periodo che va a 0 a 3 anni, mentre nelle età successive subentra una certa consapevolezza nello sviluppo, che si affianca alle caratteristiche della mente assorbente: il bambino inizia così a sentire l'esigenza di organizzare e ordinare i contenuti acquisiti, e in questo è aiutato proprio dai materiali e dalle attività proposte all'interno degli asili montessoriani.
  • Moodle.
Moodle è un ambiente informatico che permette di organizzare e gestire corsi in rete.
  • Morin, Edgar. 
Autore de La testa ben fatta, nella sua teoria Edgar Morin introduce il pensiero della complessità. Per l'autore, una testa ben fatta è in grado di collegare i saperi e di risolvere i problemi.
Particolarmente note le sue riflessioni sul rapporto natura-cultura in base al concetto di complessità.
  • Moscovici, Serge. Psicologo e sociologo rumeno (naturalizzato francese), Serge Moscovici ha scritto Psicologia delle minoranze attive (1976). Il suo merito è stato quello di evidenziare come un individuo o un gruppo sia in grado di esercitare un'influenza nei confronti della maggioranza a cui appartiene.
  • Motivazione.
La motivazione è alla base dell'apprendimento. Gli studiosi ne hanno individuato tre tipologie principali:
  1. basata sul rinforzo esterno;
  2. basata sul compito;
  3. basata sul sé.

A seconda che la spinta arrivi da motivi esterni o interni, possiamo parlare di motivazione estrinseca o intrinseca. Nella motivazione estrinseca il comportamento è generato dall’attesa di una ricompensa o riconoscimento. In questo caso l’attività viene svolta perché raggiungendo lo scopo prefissato si ottiene un premio o una ricompensa che in qualche modo ripaga e motiva lo sforzo e le energie messe in campo.  La motivazione intrinseca invece è quella spinta che parte da sé e da un proprio vissuto o volere. In tal senso quindi il comportamento ha valore di per sé e per il semplice piacere che esso genera nell’eseguirlo.

  • Multimedialità. 
Con il termine multimedialità si intendono, in ambito informatico, contenuti composti da più mezzi di comunicazione differenti: testo, musica, fotografie, filmati.

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