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Le principali teorie sull'adolescenza sono quella psicoanalitica e quella psicosociale.
  • Agenda Digitale per l'Europa.
L'Agenda Digitale per l'Europa si propone di aiutare i cittadini e le imprese europee ad ottenere il massimo dalle tecnologie digitali. Si tratta della prima delle sette iniziative pilota del programma Europa 2020.
  • Agostino (Tagaste, 354 - Ippona, 430).
Agostino, uno dei maggiori esponenti della filosofia cristiana, si colloca agli albori della pedagogia. Dal suo De Magistro, scritto nel 389, ricaviamo interessanti spunti pedagogici di grande attualità. Nella parte finale dell'opera, egli afferma che la vera comprensione intellettuale avviene perché il discepolo fa spazio dentro di sé al proprio Maestro interiore (che Agostino identifica con Cristo) il quale, tramite l'illuminazione divina, permette la comprensione delle cose.
  • Allineamento verticale.
L'allineamento verticale può essere modificato nella scheda di Layout di pagina, premendo il pulsante di visualizzazione della finestra di dialogo Imposta Pagina.
  • Apprendimento.
 L'apprendimento può essere genericamente deinito come una modificazione piuttosto durevole del comportamento.
  • Apprendimento ambientale. 
Lo stile di apprendimento ambientale, elaborato da Rita e Kenneth Dunn, sottolinea l'importanza dello spazio dell'insegnante e del luogo in cui si apprende. Cinque categorie di stimoli esterni possono influenzare il processo di apprendimento: ambientale, emotivo, sociologico, fisico, psicologico. 
  • Apprendimento auto-diretto. 
Nell'apprendimento auto-diretto, l'allievo gestisce direttamente il compito, scegliendo da sé argomento, tempi, metodologie e risultati.
  • Apprendimento collaborativo.
A differenza della cooperazione, in cui ogni componente del gruppo esegue un compito specifico, la collaborazione si avvale del lavoro di tutti i membri per tutte le parti del compito complessivo.

Occorrenze:
  1. Movimento di Cooperazione
  2. Lavoro cooperativo
  3. Conflitto intergruppo e cooperazione
  • Apprendimento imitativo.
L'apprendimento osservativo delineato da Bandura nel 1997 conduce in un secondo momento, secondo lo psicologo canadese, all'apprendimento imitativo, in cui il piccolo imita volontariamente gesti e comportamenti che ha osservato in precedenza.
  • Apprendimento osservativo.
Albert Bandura e Richard Walters, parlando di apprendimento osservativo, hanno dimostrato che i bambini acquisiscono nuove risposte attraverso la sola esposizione ad un modello. Quattro elementi costituiscono il processo di apprendimento osservativo: attenzione, ritenzione, produzione, motivazione.
  • Apprendimento per scoperta (Bruner). 
Secondo Bruner, si può ottenere un effetto potente sull'apprendimento quando lo studente organizza la conoscenza di propria iniziativa. Per incentivare l'apprendimento per scoperta, il docente dovrà procedere con l'insegnamento ipotetico, che Bruner distingue da quello espositivo.
  • Apprendimento significativo. 
A differenza di quello meccanico, l'apprendimento significativo permette di collegare le nuove informazioni acquisite con quelle preesistenti, consentendo così di conservare le conoscenze per una maggiore quantità di tempo, oltre che di stimolare la creatività del soggetto. Secondo David Ausubel (1960. vedi), un apprendimento efficace è un apprendimento significativo, in cui le conoscenze nuove poggiano su quelle preesistenti. In caso contrario, l'apprendimento risulta inefficace. Sulla scia degli studi di Ausubel, Joseph Novak (vedi) analizza le mappe concettuali, intese come strumento cruciale per una didattica efficace.
  • Apprendimento sociale (Bandura).
La teoria dell'apprendimento sociale, insieme alla psicoanalisi, si è occupata di analizzare lo sviluppo dell'identità, legando tale sviluppo in particolare alla sessualità. Dovuta principalmente ad Albert Bandura, la teoria dell'apprendimento sociale è stata un passo fondamentale nel passaggio dall'approccio comportamentista verso la definizione del cognitivismo. Vi rientra il concetto di apprendimento vicario osservativo, che si riferisce al processo di imitazione di un nuovo comportamento osservato nei propri simili. La teoria dell'apprendimento sociale rientra, insieme a quella psicoanalitica e a quella cognitiva, tra le tre grandi teorie che hanno provato a descrivere lo sviluppo morale. Secondo tale prospettiva, le norme vengono acquisite attraverso l'imitazione di modelli esterni, proposti dalla famiglia e dagli agenti sociali. Vd. anche:

  • Attaccamento.
Con il termine attaccamento, Bowlby intende il legame che si instaura tra il bambino e chi si prende cura di lui, e che si sviluppa pienamente verso la fine del primo anno di vita.
Atteggiamento.
Diversamente che nel linguaggio comune, il concetto di atteggiamento in psicologia indica una disposizione dell'uomo, costante e basata sulle proprie esperienze, a interagire in maniera peculiare con il mondo, e quindi può essere definito come una valutazione, positiva o negativa, di un oggetto sociale (persone, oggetti, idee, gruppi...). 
Tre dimensioni concorrono, con pari peso, alla formazione dell'atteggiamento: affettiva, cognitiva, della disponibilità all'azione. Lo psicologo sociale William James McGuire (1925-2007) distingue tra quattro diverse funzioni dell'atteggiamento: economica, utilitaristica, espressiva, difensiva.
Spesso azione e atteggiamento non sono conformi, caratteristica su cui si è soffermato per primo Richard Tracy LaPiere (1899-1986) nel suo Atteggiamenti contro azioni del 1934.
Una delle teorie maggiormente utilizzate per spiegare la mancanza di connessione tra atteggiamenti e azioni è la Teoria dell'azione ragionata, secondo la quale nelle azioni intervengono, oltre agli atteggiamenti, altri tre parametri: le credenze sulla valutazione delle conseguenze dell'azione, l'intenzione nel mettere in atto i comportamenti, le norme condivise a livello sociale. Tale teoria, dunque, presuppone un uomo calcolatore, estremamente razionale, e sottovaluta il ruolo dell'emotività.
  • Attitudine. 
Le attitudini sono predisposizioni verso una particolare attività.
Verso la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento si diffondono in Europa e negli Stati Uniti le scuole nuove (new schools), con caratteristiche specifiche che variano da paese a paese, ma con un denominatore comune nel loro essere destinate alla formazione della futura classe dirigente e nell'impostazione, che si distingue subito per il grado di coinvolgimento dell'alunno nell'attività didattica. 
Nel 1917 il pedagogista Pierre Bovet utilizza per la prima volta l'espressione scuole attive per riferirsi alle scuole nuove. Da questo termine, diffuso poi da Ferrière, e dalla formalizzazione che egli  ne diede nel Primo Congresso sull'Educazione Nuova del 1921, nasce il termine attivismo. 
I maggiori esponenti di questa corrente sono Claparède, Decroly, Montessori e Dewey.
  • Attribuzione causale.
Gli individui utilizzano i processi di attribuzione causale per trovare delle spiegazioni sia al proprio che all'altrui comportamento.

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