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Esametro

L’esametro dattilico o esametro eroico, spesso chiamato semplicemente esametro, è la più antica e la più importante tipologia di verso in uso nella poesia greca e latina, usato in particolar modo per la poesia epica o poesia didascalica. Secondo le definizioni della metrica classica esso consiste in una esapodia dattilica catalettica in disyllabum, ossia di un verso formato da sei piedi (esapodia) dattilici (maggiormente composti da: ), di cui l'ultimo manca di una sillaba (catalettico), risultando quindi di due sillabe (in disyllabum), secondo lo schema:
  • Omero (Iliade e Odissea, complessivamente circa 28.000 versi)
83. Il quinto biceps, cioè il decimo elemento è monosillabico soltanto una volta ogni 50 versi circa (cf. A. Ludwich, Aristarchs Homerkritik, 1885, 215), e quasi sempre fa parte integrante della parola che conclude il verso.

85. La cesura è richiesta o dopo il longum del terzo piede, cioè dopo il quinto elemento (cesura maschile o pentemimera), per esempio:
μῆνιν ἄειδε, θεά, | Πηληϊάδεω Ἀχιλῆος;
o dopo il cosiddetto terzo trocheo (cesura femminile o del terzo trocheo), per esempio:
ἄνδρα μοι ἔννεπε, Μοῦσα, | πολύτροπον, ὃς μάλα πολλά:
o dopo il longum del quarto piede, cioè dopo il settimo elemento (all'incirca una volta ogni 100 versi, soprattutto in concomitanza con nomi propri, ad esempio εἴμ'Ὀδυσεὺς Λαεριάδης, ma anche in assenza di essi, come accade per tre volte consecutive in π 108/110, per esempio:
ὅς κε θεοῖς ἐπιπειθηται, | μάλα τ'ἔκλυον αὐτοῦ.

87. Dopo il quarto trocheo c'è fine di parola soltanto una volta ogni mille versi (ponte di Hermann), per es. in I 394
Πηλεύς θήν μοι ἔπειτα γυναῖκα / γαμέσσεται αὐτός
(dove γαμέσσεται è una parola insolita, ma la lezione di Aristarco γε μάσσεται sarebbe non meno insolita a causa del γε); cf. Hes. Theog. 319
ἡ δὲ Χίμαιραν ἔτικτε πνέυσαν ἀμαιμάκετον πῦρ.
Questa legge  fu scoperta da G. Hermann, Orphica, 1805, 692.

  • Differenze rispetto all'uso omerico negli Inni, eccettuato il quinto (941 versi), e nell'Ecale (circa 120 versi completi) di Callimaco e nei Dionysiaca di Nonno (circa 25.000 versi).
90. Ogni verso è inciso dalla cesura femminile o, più raramente, dalla maschile. Parole o gruppi di parole di una certa lunghezza sono collocate preferibilmente prima della cesura.

91. Il ponte di Hermann è rispettato senza eccezioni.

92. Nessuna parola termina dopo il secondo biceps (quarto elemento) o dopo il quarto (ottavo elemento) se questi sono monosillabici (cf. E.G. O' Neill, «Yale Classical Studies», 8, 1942, 175).

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