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Alessandro Magno

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Alessandro portò a termine l'opera di conquista e unificazione della Grecia iniziata da suo padre Filippo, ponendo così forzatamente termine alle secolari contese tra le poleis. Poi concepì il disegno audace di attaccare il gigante persiano, secolare nemico dell'Ellade. Realizzò l'impresa tra il 334 e il 324 a.C., conquistando un territorio vastissimo che si stendeva dall'Egitto all'Asia Minore, alla Mesopotamia, alla Persia, fino all'India. Per attuare il progetto di unire Oriente e Occidente in un impero universale, sposò una nobile fanciulla persiana, e pretese che i suoi ufficiali facessero altrettanto. Assecondando gli usi locali, inoltre, Alessandro si attribuì gli onori, quasi divini, che erano stati del Re dei Re, e tentò di imporre ai Macedoni il rituale della προσκύνησις. Frutto di calcolo politico fu anche l'incoraggiamento al sincretismo religioso: dalla fusione tra pantheon olimpico e culti orientali ebbero origine ibridi teologici, come lo Zeus-Ammon venerato nel santuario di Siwah, e nuove divinità, come il Serapide di età tolemaica.
La morte prematura di Alessandro impedì la stabilizzazione politica del regno, generando un lungo periodo di lotte fra i Diadochi ("Eredi") e poi fra gli Epigoni ("Successori"), ognuno dei quali avrebbe voluto raccogliere l'eredità del grande sovrano. Poiché nessuno riuscì ad avere il sopravvento, l'impero si divise in vari stati. Intorno al 250 a.C. i maggiori regni greco-orientali erano quattro:
  1. Egitto: con capitale Alessandria, sotto la dinastia dei Tolemei;
  2. Siria: con capitale Antiochia, governato dai Seleucidi;
  3. Pergamo, con l'omonima capitale, retto dagli Attalidi;
  4. Macedonia, con capitale Pella, sotto la dinastia degli Antigonidi.
A queste grandi monarchie possono aggiungersi alcuni piccoli stati anatolici, come la Bitinia, il Ponto, la Paflagonia, e la Cappadocia, retti da sovrani più o meno ellenizzati. Quasi tutta la Grecia, ad eccezione di Sparta, ricade nell'orbita macedone, e in essa coesistono poleis autonome e κοινά (unioni federali), che modernamente vengono indicate come "leghe".
Siria, Macedonia, Egitto, e Ponto, verranno conquistate manu militari dai Romani. I regni di Pergamo e Bitinia saranno lasciati in eredità a Roma dai loro ultimi sovrani, Attalo III (133 a.C.) e Nicomede IV (74 a.C.). La Grecia, dopo l'effimera proclamazione della sua libertà da parte del console T. Quinzio Flaminio (196 a.C.), nel 146 a.C. verrà ridotta a provincia romana con il nome di Acaia.