- Ivan Petrovič Pavlov (Rjazan', 26 settembre 1849 – Leningrado, 27 febbraio 1936)
Famoso per i suoi studi sul riflesso condizionato, Pavlov osserva come alcuni stimoli creino una risposta perché condizionati da altri stimoli, ai quali vengono immediatamente collegati. La risposta a tali stimoli condizionati viene detta riflessa o condizionata.
Nell'ambito del riflesso condizionati, si mettono in evidenza dei fenomeni specifici: estinzione, recupero spontaneo, generalizzazione, discriminazione.
- John Broadus Watson (Greenville, 1878 - New York, 1958)
Considerato il padre del comportamentismo, Watson constata che spesso la presenza del medesimo stimolo genere risposte differenti nel soggetto. Da questa osservazione emergono la legge della frequenza e la legge della recenza.
In base ai suoi studi, lo psicologo ritiene che, mediante il condizionamento e la realizzazione di un ambiente circostante appropriato, è possibile cambiare radicalmente i comportamenti dei soggetti. Tali dichiarazioni lo porteranno ad asserire che non è possibile sostenere la superiorità di una razza rispetto ad un'altra (rivoluzionario e lungimirante!).
- Edward Lee Thorndike (Williamsburg, 1874 - Montrose, 1949)
Thorndike conduce i suoi studi sul comportamento animale e giunge a formulare l'ipotesi dell'apprendimento per prove ed errori, che sarebbe regolato dalle leggi dell'effetto, dell'esercizio e della prontezza.
Più avanti (1931), la legge dell'esercizio sarà abbandonata in favore della convinzione che per l'apprendimento è necessario un rinforzo positivo.
- Burrhus Frederic Skinner (Susquehanna, 1904 - Cambridge, 1990)
Skinnner è considerato il maggior esponente del comportamentismo.
Il condizionamento operante è quella tipologia di procedura che nel soggetto una risposta mediante un rinforzo positivo che avviene a posteriori. In questo modo, a differenza di quanto avviene nel comportamento rispondente, il soggetto sceglie di operare sull'ambiente per ottenere il rinforzo (comportamento operante). Lo stesso effetto si può ottenere tramite un rinforzo negativo (sottrazione del soggetto a una situazione di disagio). Tramite appropriati rinforzi è possibile, secondo Skinner, imprimere nei soggetti delle connessioni, ossia dei comportamenti che inducono ad un comportamento finale per approssimazioni successive (shaping).
Quello di Skinner viene spesso definito comportamentismo radicale.
Caratteristiche fondamentali, che variano l'efficacia del rinforzo, sono la quantità, la qualità e il ritardo. Inoltre esso si può distinguere in primario (incondizionato) e secondario (condizionato), e ad esso vengono associati i processi di estinzione e recupero spontaneo e quelli di generalizzazione e discriminazione.
Secondo Skinner è fondamentale rinforzare e favorire fin dalla tenera età comportamenti desiderabili, finalizzati al progressivo miglioramento dell'uomo e della società: si parla di controllo condizionante.
Il sistema educativo americano, a parere di Skinner, è entrato in crisi per non avere adottato accorgimenti in direzione del rinforzo (non utilizzarlo o utilizzarlo male). A questo proposito, potrebbe risultare utile la progettazione di macchine per le esercitazioni degli studenti, con lo scopo di ridurre i tempi di attesa tra la prova e l'esito (rinforzo positivo), e così da lasciare più tempo all'insegnante per attività creative come la programmazione.
- Il neocomportamentismo
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