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  • B.Y.O.D.
  • Bring your own device (BYOD) - chiamato anche bring your own technology (BYOT), bring your own phone (BYOP), e bring your own PC (BYOPC), in italiano: porta il tuo dispositivo, porta la tua tecnologia, porta il tuo telefono e porta il tuo pc - è un'espressione usata per riferirsi alle politiche aziendali che permettono di portare i propri dispositivi personali nel posto di lavoro, e usarli per avere gli accessi privilegiati alle informazioni aziendali e alle loro applicazioni.
  • Baddeley.
  • Elabora un modello multicomponenziale della memoria di lavoro (working memory), che risulta articolata in tre componenti: esecutivo centrale, circuito fonologico e taccuino visivo-spaziale. Il modello della memoria di lavoro è stato in seguito ampliato da Baddeley nel 2000. Secondo questo modello, la memoria di lavoro è costituita da un esecutivo centrale (central executive) che regola e coordina tre sottosistemi: il ciclo fonologico (phonological loop), considerato responsabile dell’immagazzinamento e della gestione delle informazioni fonologiche; il taccuino visuo-spaziale (visuospatial sketchpad), coinvolto nel mantenimento e nella manipolazione delle informazioni visuo-spaziali; il buffer episodico (episodic buffer), sistema che costituisce l'interfaccia necessaria tra la memoria di lavoro e la memoria a lungo termine, in grado di incorporare le informazioni provenienti dal ciclo fonologico, dal taccuino visuo-spaziale e dalla memoria a lungo termine in una rappresentazione episodica. Tale rappresentazione corrisponde probabilmente all'esperienza consapevole (Baddeley, 1986, Baddeley, 1990, Baddeley, 2000).
  • Bandura, Albert (Mundare, 1925 - Stanford, 2021).
  • Lo psicologo canadese Albert bandura, in seguito ai suoi esperimenti sull'apprendimento per imitazione e sull'aggressività, formulò la teoria dell'apprendimento sociale, di stampo comportamentista. In particolare, utilizzando come modello un adulto che interagisce con una bambola, chiamata BoBo, Bandura giunse alla conclusione che alcuni bambini, che hanno potuto osservare un atteggiamento aggressivo da parte dell'adulto nei confronti della bambola, tendono ad essere generalmente più aggressivi rispetto a quelli che non hanno assistito alla stessa scena (gruppo di controllo). Rilevò, inoltre, che un altro gruppo, sottoposto ad una scena in cui l'adulto non mette in atto comportamenti aggressivi nei confronti della bambola, si rivela meno aggressivo dello stesso gruppo di controllo (ancora una volta, il gruppo di controllo non ha assistito alla scena). Da qui nasce il concetto di apprendimento osservativo vicario, e i suoi studi vennero publicati nel 1961 nell'articolo Trasmission of aggression through imitation of aggressive models di Bandura, Ross e Ross. 
    Esperimenti successivi dimostrano che i bambini sono istigati all'aggressività anche quando assistono a scene di violenza in filmati, cartoni, e non solo dal vivo. Inoltre, è rilevante osservare come tali modelli siano ripetuti dai bambini in seguito alla promessa di una ricompensa, mentre non vengono replicati quasi per nulla se li associano ad un comportamento riconosciuto come poco gradito agli adulti. Questo significa che i bambini apprendono le scene, ma le replicano solo se ne traggono un giovamento o se ritengono che il loro comportamento possa essere socialmente apprezzabile. 
    Sulla base di queste conclusioni, Bandura delinea la teoria dell'apprendimento sociale negli articoli Social learning and personality development, del 1963, e Social Learning Theory, del 1971 e 1977. Questa teoria presenta degli elementi nuovi, che la collocano a metà strada tra il comportamentismo e il cognitivismo e il cui punto centrale è rappresentato proprio dall'apprendimento osservativo o vicario. Per questo tipo di apprendimento, che entra in gioco quando il comportamento si modifica in funzione dell'osservazione del comportamento di un altro organismo, Bandura coniò il termine di modellamento  (modeling), ed egli lo considerò più efficace di un addestramento per prove ed errori. Inoltre, quando un soggetto, osservando dei comportamenti specifici, ne trae una regola generale, compiendo dunque un'astrazione, si può parlare di modellamento astratto.
    Il processo di modeling avviene se ha luogo la sua fase iniziale, che consiste nell'attenzione da parte del soggetto. Un ruolo determinante in questa fase è svolto dal rinforzo vicario, cioè l'eventuale rinforzo che ha ricevuto colui che ha svolto il processo in precedenza, in quanto determina l'entità del rinforzo che il soggetto otterrebbe in caso di esecuzione del processo. A questo si aggiungono il concetto di auto-rinforzo, che consiste nel determinare per se stessi degli standard di comportamento che si ritengono plausibili o accettabili, e l'influenza dell'ambiente, che a sua volta viene influenzato dal comportamento del soggettosecondo un processo che Bandura definisce determinismo reciproco.
    Concludendo, per valutare la nostra autoefficacia noi ci rifacciamo: a successi o fallimenti in cui siamo incorsi in situazioni simili; alle esperienze vicarie, cioè i successi o i fallimenti altrui in situazioni simili; alla persuasione da parte di terzi; allo stato fisiologico, ossia a quanto la nostra ansia o le nostre paure possono incidere sull'esecuzione del compito.
  • Bertolini, Piero
  • Blume
  • Brophy, Jere Edward

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