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Elementi di originalità

Gli elementi originali del romanzo sono impostati fin dall'inizio. Parla lo scrittore stesso, il quale racconta come, nella città di Sidone, egli avesse avuto l'occasione di ammirare un dipinto che aveva per soggetto il rapimento di Europa da parte di Zeus mutato in toro.
Il registro caratteristico dell'opera è dato dalla narrazione in prima persona, a cui si assomma l'intervento dell'autore nella cornice, che probabilmente risponde allo scopo di rendere più verosimile il tenore stilistico del racconto, dando ragione della caratura retorica. Si tratta ancora di un elemento di tradizione, che trova il modello in uno schema presente nei dialoghi platonici, e poi in quelli plutarchei. Ma qui il fine è diverso, e dimostra in Achille Tazio un'accorta consapevolezza della natura propria al genere romanzesco. Infatti il discorso diretto da parte del protagonista comporta una rottura del piano dell'oggettività onnisciente, che appartiene al racconto in terza persona. L'effetto di questo artificio è duplice: per un lato il narratore stesso ha condiviso di persona quei sentimenti di sospensione e di sorpresa che le leggi del romanzo richiedono di suscitare nel lettore; in secondo luogo, il coinvolgimento personale del narratore nell'azione intensifica il drammatico patetismo con cui sono riproposte le situazioni convenzionali.
Un altro elemento peculiare di Achille Tazio sono le frequenti digressioni di impronta sofistica, come l'iniziale descrizione del quadro di Europa. Per arrestare il racconto e divagare nel pezzo di bravura, ogni pretesto è valido: episodi mitologici, favole e aneddoti, declamazioni e discussioni su argomenti di morale e di comportamento, descrizioni di opere d'arte, di idillici panorami e di animali esotici o prodigiosi, incantesimi e sogni. Queste parentesi sono nel gusto dell'epoca, e d'altronde non vanno considerate con infastidita sufficienza, come suole fare la critica, quando si pensi all'influsso che esse eserciteranno sulla rinascita del romanzo nella letteratura europea. A livello stilistico Achille Tazio si dimostra coerente sia con tali suggestioni sofistiche, sia con il fine di intrattenimento che è proprio del genere romanzesco. Egli ottiene questo risultato grazie a un calcolato equilibrio, in cui l'artificio retorico è rivolto ad ottenere un effetto complessivo di chiarezza e scorrevolezza, soprattutto prodotto da brevi periodi, che tuttavia riescono incisivi per la studiata simmetria delle antitesi e dei parallelismi. La sua lingua è una mescolanza di volgarismi e di elementi della koiné con scelte di tipo atticistico, che si esprimono nell'uso di vocaboli ed espressioni dei classici prediletti da questa tendenza.

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