Nel 1993 propone la valutazione alternativa o autentica (authentic assessment), volta ad accertare non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa.
Per aumentare la qualità della discussione in classe e ottenere livelli di prestazione più elevati, il modello di valutazione autentica stabilisce che è necessario rinunciare ad una impostazione direttiva e unidirezionale della didattica basata su una sequenza del tipo domanda/risposta/feedback diretta esclusivamente dal docente. È necessario contrapporvi un modello personalistico e dialogico che riabiliti lo studente, attraverso il coinvolgimento e l'ascolto, concedendogli libertà.
A fondamento della valutazione autentica è una pedagogia dialogica centrata su un rapporto il più possibile paritetico tra tutti gli attori coinvolti: insegnanti, alunni, famiglie, ecc.
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