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Il tema dell'ambiguità ne "Il castello dei destini incrociati" di Calvino

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Ne Il castello dei destini incrociati, l'ambiguità si pone come il motore narrativo, invitando il lettore ad una partecipazione attiva riguardo alla creazione del significato, oltre che a un confronto con la natura sfuggente della realtà e della stessa narrazione.

La tematica dell'ambiguità si manifesta su diversi livelli:

  • l'interpretazione dei tarocchi
Tutta la narrazione si basa sull'interpretazione di sequenze di tarocchi: ogni carta non ha un significato univoco e fisso ma le storie suggerite dalla loro disposizione devono essere decifrate dai personaggi (e dal lettore), che ne riempie i vuoti e ne attribuisce un senso.
  • l'identità dei personaggi
I personaggi che popolano il castello sono spesso figure archetipiche o tratte da miti e opere letterarie (Edipo, Faust). La loro identità, però, non è mai pienamente definita o fissa: essi possono incarnare ruoli diversi a seconda della sequenza di tarocchi in cui appaiono, rendendo i loro destini incerti e fluttuanti.
  • la narrazione in sé
Nonostante la voce narrante si sforzi di dare un senso alle immagini dei tarocchi, le storie si sovrappongono, si contraddicono, si intersecano,  creando un mosaico di possibilità più che una singola verità. Questo riflette la natura ambigua del linguaggio e della comunicazione.
  • il tema della scelta e del destino
Il destino non è fisso, ma il risultato delle infinite combinazioni possibili tra le carte e delle interpretazioni che se ne danno, un intreccio di eventi e scelte che possono essere letti in modi diversi, lasciando aperta la questione del libero arbitrio e della fatalità.

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