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Vivere Danzando

"La danza è la più sublime [...] di tutte le arti, perché non è una mera traduzione o astrazione dalla vita, è la vita stessa."

Henry Havelock Ellis, l'autore della citazione, non è un ballerino e nemmeno un artista, ma un medico inglese, e il fatto che sia proprio un medico a dare una definizione simile della danza ci aiuta a comprendere quanto questa disciplina sia integrata nella natura umana.

In tempi remoti la danza era già praticata dalle civiltà dell'Egitto, dell'India, della Cina, mentre in Europa nacque in Grecia alla fine del secondo millennio avanti Cristo. Nel Medioevo si ebbe una prima distinzione tra danza "bassa" (di corte, più composta) e danza "alta" (popolare, con movimenti piuttosto liberi e veloci), ma fu solo nel Rinascimento che si cominciarono a codificare i passi e che nacque la figura del maestro di ballo.

Il 1661 è una data importante per la danza, in quanto alla corte del Re Sole fu istituita, proprio per volontà di Luigi XVI,  l'Académie Royale de danse, la prima dedicata al ballo tra le tante Accademie volute dal sovrano. All’inizio tutti i danzatori erano uomini e la prima donna a ballare fu M.lle de la Fontaine. Nel 1700 vennero raccolti in un libro tutti i passi base della danza e in seguito vi fu un rinnovamento estetico dei costumi dei danzatori: furono abbandonate le scarpe con il tacco e le maschere, le gonne furono accorciate e alleggerite: il corpo delle danzatrici venne gradatamente liberato. È così che si arriva alla danza classica come la conosciamo oggi, con i tutù, le punte, e la grazia e la leggerezza di cui si fece interprete visivo il pittore impressionista Edgar Degas.

Edgar Degas nacque il 19 luglio 1834 primogenito di Auguste Degas e di Cèlestine Musson. Iniziò gli studi classici e si avviò allo studio della giurisprudenza, a cui però dedicò un impegno molto discontinuo, manifestando invece una sincera vocazione per le belle arti. Dopo un'iniziale opposizione, il padre acconsentì a fargli intraprendere gli studi artistici, e nel 1855 riuscì ad entrare nella prestigiosa scuola École des Beaux-Arts, che però ritenne mortificante e inadeguata.
Dopo una parentesi di tre anni in Italia, nella primavera del 1859 Degas ritorna a Parigi dove, grazie all’immenso bagaglio museale acquisito in Italia iniziò a dipingere una serie di quadri e dipinti, tra cui il più significativo è “Giovani spartane”. In seguito Degas aggiornò completamente i suoi schemi realisti raffigurando fantini, balletti, lavandaie, scene casuali, o la solitudine dell’umanità parigina.
Recatosi in America, la apprezzò molto; fu però ben felice di ritornare in Francia dove si avvicinò ulteriormente al gruppo degli impressionisti anche se preferì sempre definirsi “realista” piuttosto che “impressionista”. In questo periodo dipinse i suoi più grandi capolavori come “La classe di Danza”, ”Carrozza alle corse”, e “l’Assenzio”.
“La classe di danza” è uno dei primi dipinti che il pittore dedica alla serie delle danzatrici, tema dal quale fu segnatamente affascinato.
In quest’opera Degas registra un momento qualsiasi di una lezione di danza ed indaga i gesti e gli atteggiamenti di questo gruppo di giovani ballerine con grandissima meticolosità. Sono moltissimi i dettagli che contribuiscono a dare all’insieme un senso di pacato realismo. È significativo notare che in quest’opera Degas non mette in posa le sue giovani muse, bensì si limita a osservarle in silenzio e le ritrae in tutta la loro naturalezza "come guardandole dal buco della serratura".

Con la civiltà industriale (XIX secolo) si verificò una profonda trasformazione delle danze, sia popolari che di corte. L'800 fu il secolo del valzer, della mazurka e della polka. Fu anche il secolo delle grandi scuole di ballo, e soprattutto delle sale da ballo, sempre più belle e sempre più affollate. La danza era divenuta il centro della vita sociale e culturale, un'opportunità per gli aristocratici di esaltare il loro gusto e le loro ricchezze, un'occasione per i borghesi, dopo il loro avvento, di dimostrare l'acquisita parità e la capacità di padroneggiare le norme dell'etichetta. È per questo che tali discipline prendono il nome di balli di societàTra essi, in particolar modo il valzer portò una vera e propria rivoluzione, nelle abitudini, nei costumi, nelle cultura dei popoli: esso attraversò tutte le nazioni, conquistando dovunque le classi aristocratiche e, con la stessa forza, i ceti più umili. La presenza di questa componente nella vita della gente semplice dell'epoca, che affronta una settimana di lavoro in attesa della domenica per riposarsi e svagarsi, possiamo trovarla in una poesia di Giacomo Leopardi, Il sabato del villaggio, scritta durante il suo rientro a Recanati.

Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dì della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch’ebbe compagni dell’età più bella.

In questa poesia Leopardi descrive delle scenette di vita paesana, in cui i diversi personaggi dimostrano l'attesa del giorno festivo. L'attesa della domenica è motivo di nostalgia per la "vecchierella", che ricorda come era solita ornarsi quando era giovane: questi versi, infatti, informano come le danze fossero diventate parte integrante dei giorni festivi ma, soprattutto, vengono utilizzate come simbolo della giovinezza.

Giacomo Leopardi nacque il 29 giugno 1798 ed è uno degli esponenti pri
ncipali del Romanticismo. In età precoce iniziò con una applicazione da lui poi definita “matta e disperatissima” ad ampliare le sue conoscenze in diverse materie e, negli anni successivi, si manifestò in lui il desiderio di tradurre in poesia le sue emozioni e così nascono i primi Canti, oltre ad iniziare la stesura dello “Zibaldone”, che occupò gran parte della sua vita. “L’infinito”, scritto nel 1819, si può considerare il capolavoro leopardiano. Dopo essersi recato a Milano, Firenze, Pisa, Bologna, le cattive condizioni di salute lo obbligarono a ritornare a Recanati: questi furono mesi molto produttivi, durante i quali scrisse "Il sabato del villaggio". 
Nel 1833 si trasferisce a Napoli, dove muore nel 1837.
Al centro del pensiero di Leopardi c'è l'infelicità dell'uomo, che secondo il poeta è causata dalla continua aspirazione ad un piacere infinito ma impossibile da raggiungere. Secondo Leopardi, infatti, nessuno dei piaceri particolari goduti dall'essere umano può arrivare a soddisfare la sua aspirazione al piacere infinito. Da questo nasce un senso di insoddisfazione perpetua e di infelicità. La natura, che in questa prima fase è concepita da Leopardi come madre benigna, in seguito viene considerata unica responsabile dell'infelicità dell'uomo: è questa la fase del pessimismo cosmico.

Nell'epoca moderna, in particolar modo con la fine della Prima Guerra Mondiale, la smaniosa ricerca di svago e spensieratezza attribuì un ruolo di primo piano alle danze, soprattutto le più libere e divertenti. Le donne cominciano a conquistare i primi diritti e si avviano ad un'emancipazione non solo legale ma anche sociale, e frequentare le sale da ballo ne offrivano una forte testimonianza. Sono gli anni del Proibizionismo, anni di contrasti. E a fare da sfondo a quest'epoca troviamo le speak-easy affollate di ballerini di charlestonun ballo di derivazione jazzistica diffusosi proprio intorno a quegli anni.  Tra i balli di derivazione jazzistica in quel periodo, era il più scatenato, e i movimenti che lo caratterizzavano erano così frenetici che veniva anche definito “Il ballo degli epilettici”. Il Charleston infranse tutte le regole dei balli da sala di provenienza europea. Sulla scia del successo di alcuni esperimenti di inserimento nei tratri, nel giro di pochi mesi raggiunse anche le sale da ballo. Il 1925 fu l’anno in cui il Charleston venne diffuso in Europa e la canzone “Lola, cosa impari a scuola”  scatenó una tale frenesia che il ministero della guerra vietò agli ufficiali di ballarlo perché era poco formale.

Siamo negli anni '20, nel primo dopoguerra, anni durante i quali tutti i paesi, reduci dalla prima guerra mondiale, conobbero una situazione di crisi economica e sociale, ad eccezione degli Stati Uniti, che ebbero un impegno molto breve nella guerra e furono addirittura in condizioni di prestare enormi cifre agli altri paesi. Gli anni tra il 1918 e il 1929 vennero chiamati “anni ruggenti” o “età del jazz” dove i consumi aumentarono, anche quelli delle automobili. Comprare, consumare, e divertirsi divennero i valori più importanti nella società Americana.
In questi anni si diffusero una serie di orientamenti politici e si parlò anche di “Paura dei rossi”, che indicava il timore che i comunisti potessero esercitare un'influenza nociva sulla società statunitense e che potessero infiltrarsi nel governo: le posizioniche i governi adottavano contro i sindacali o politici di sinistra furono strettamente repressive, come dimostra l'uccisione dei due italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti,  accusati di omicidio a scopo di rapina nonostante la palese innocenza.
Nacquero anche delle organizzazioni razziste come i Ku Klux Klan.
Le scelte repressive dei governi riguardarono anche i comportamenti privati e nacque così il proibizionismo che emanava una serie di leggi che proibivano la produzione, la vendita e il consumo di alcolici; ma queste leggi non ebbero gli effetti sperati: infatti nacquero le attività illegali e gran parte della popolazione continuò a procurarsi alcolici sul mercato clandestino, dove intervennero delle bande criminali.

In alcuni casi un tipo di danza nasce come evoluzione da altri balli o come sintesi di più stili: è l'esempio della salsa, il cui nome indica appunto la "mescolanza" di più generi e varianti. La salsa in senso stretto si afferma a New York a partire dagli immigrati cubani, ma complessivamente possiamo raggruppare sotto questo termine l'insieme di più balli provenienti da Cuba e dalle altre isole caraibiche.
Le danze caraibiche offrono ritmi spesso molto diversi da loro, poiché rispecchiano la storia di questi luoghi. Sterminati gli Indios Aborigeni che abitavano i Caraibi, isole dell'America Latina, il processo di colonizzazione vide insediarsi in queste terre genti per lo più spagnole, dal carattere multietnico, che portarono con sé usi, costumi, tradizioni e sonorità. La deportazione degli schiavi dall'Africa, al fine di integrare la forza lavoro, arricchì con religioni e credenze nuove il già vasto bagaglio artistico di quest’area, mentre tra il XVIII ed il XIX secolo, l'arrivo della borghesia europea e statunitense portò con sé le musicalità che venivano ballate nelle grandi sale da ballo dell’epoca. Tutto ciò ha determinato la grande varietà di ritmi e melodie delle danze caraibiche attualmente praticate nelle scuole di danza e nelle sale da ballo. Esse comprendono in senso stretto salsa, merengue, e bachata.

Per America Latina si intende l'insieme dei paesi del continente americano che furono colonizzati da nazioni latine quali Spagna, Portogallo e Francia.
I primi immigrati arrivarono in America fra 20 mola e 40 mila anni fa. Venivano dall’Asia nord-orientale, e lentamente popolarono prima il Nord America e poi il sud. Attraverso i secoli si suddivisero in molti gruppi e alcuni di questi sono gli Indios, i Maya, gli Inca. Nella loro società ebbero un ruolo fondamentale artisti, astronomi, e matematici. Questo ”Nuovo mondo” venne scoperto da Cristoforo Colombo nel 1492.
La conquista si abbatté sulle popolazioni indigene e anche se gli europei erano in minoranza riuscirono a vincere su loro grazie alle tecnologie di guerra, mentre l’America Latina moderna nasce nei primi 3 decenni dell’800 con il formarsi di gruppi indipendentisti e poi con una serie di guerre che si concludono con la sconfitta degli spagnoli e la fine della loro dominazione coloniale.
In quasi tutti gli stati nati dal crollo del vecchio impero spagnolo vennero eletti parlamenti ma l’America Latina conobbe un gran numero di stati indipendenti, ma non l'unità e neppure la pace.
La regione è afflitta dai problemi delle società in via di sviluppo: la scarsità di risorse alimentari, servizi sociali e sanitari insufficienti, un forte indebitamento con l'estero, una diseguale distribuzione della ricchezza. L'economia è arretrata, nonostante le grandi risorse, soprattutto minerarie e forestali. All'agricoltura e all'allevamento di sussistenza, praticati con mezzi inadeguati, si contrappongono le colture per l'esportazione, a cui sono riservati i maggiori investimenti. L'industria si limita alla trasformazione dei prodotti agricoli, all'estrazione e alla prima lavorazione dei minerali. Le comunicazioni sono ostacolate dagli sbarramenti montuosi e dalla fitta foresta.
Gli stati che fanno parte di quest'area sono: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Repubblica Dominicana, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Guyana Francese, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Porto Rico, Uruguay, Venezuela.

Sempre nell'area caraibica si evolve il bolero che, incontrando la musica cubana, assume la forma attuale, con ritmo fortemente cadenzato e accompagnato da chitarre e percussioni (clave, congas, maracas). Le origini di questa danza sarebbero però da ricercare in Spagna, come danza veloce eseguita dai Gitani, oppure nelle aree del Medio Oriente. È per questo motivo che, tra le danze popolari spagnole, il bolero è senz’altro da considerare fra le più affascinanti. In origine aveva un ritmo calmo in 3/4; con l’andare del tempo ebbe un’evoluzione abbastanza significativa in quanto riuscì a ispirare anche la danza d’arte propriamente detta, specie quella dell’epoca romantica, e anche la musica concertistica è stata attratta dal fascino di questa danza. Come danza popolare, pertanto, ha continuato a subire varie metamorfosi, al punto che la forma originaria esiste ormai soltanto nella leggenda. Il bolero, come lo conosciamo oggi, sia nella sua forma concertistiche che come balletto, è assai diverso. È rimasto spagnolo solo nello spirito e perfino il ritmo appare alterato. Il più celebre bolero è stato composto da M. Ravel.

Il Bolero è un brano dove si trovano opposizioni e contrasti, dialogo e seduzione, amore e disillusione, qualità e quantità, eventi attesi e sorprese. I temi si sviluppano sull’ostinato del tamburo, e sull’accompagnamento armonico, spesso proposto in maniera accordale.
Il brano, tranne che per alcune modulazioni secondarie, rimane sempre nella tonalità di DO maggiore. L’organico strumentale previsto è un’orchestra con l’aggiunta di un oboe (strumento musicale aerofono a fiato), di tre sassofoni (strumento musicale aerofono ad ancia semplice), e di un gong (strumento musicale a percussione). Il brano è strutturato dalla ripetizione di due temi principali: con il procedere del brano, i temi vengono suonati da combinazioni di strumenti, al fine di aggiungere tutti i timbri all'orchestra. La successione delle ripetizioni è disposta in un graduale e continuo crescendo, dal pianissimo iniziale fino al maestoso finale.

Maurice Ravel nacque il 7 marzo del 1875 nella regione basca francese. All’età di 7 anni iniziò a studiare il pianoforte al conservatorio di Parigi ma, in seguito ad uno scandalo, decise di abbandonare il conservatorio. Musicalmente fu influenzato da stili legati a diverse parti del mondo, come il jazz, le sonorità asiatiche, e le canzoni popolari tradizionali di tutta Europa. Non era religioso e non amava i temi di carattere religioso degli altri compositori: infatti preferiva studiare la mitologia classica per ispirarsi.
A partire dal 1927 soffrì di una demenza progressiva; progressivamente le sue condizioni peggiorarono e nel 1937 morì.
Ravel è considerato impressionista al pari di Debussy ma il carattere tipico delle composizione di Ravel rimane evidente.

Caratteristica peculiare della danza è la capacità di riportare in vita epoche, ambientazioni, atmosfere, che a volte il tempo o gli eventi rischiano di cancellare. Un esempio di sopravvivenza ad un passato violentemente distrutto, è rappresentato dal gruppo folklorico “Sicilia Bedda”, proveniente dalla Valle del Belice, fondato nel 1993. Proprio in una località dove, nel 1968, un terribile terremoto aveva raso al suolo la cultura materiale dell'intera area compresa tra Palermo, Trapani, e Agrigento, il gruppo ha cercato di far conoscere e rivivere attraverso lo spettacolo e la musica, le tradizioni popolari della Sicilia antica. Ogni paese del mondo ha le proprie danze popolari: tra le altre ricordiamo le danze bulgare, francesi, basche, israeliane, spagnole. Generalmente la danza popolare è legata ai momenti di vita della comunità e viene danzata da ballerini spesso non professionisti, ma attenti studiosi delle tradizioni specifiche delle loro zone di provenienza. Dove la danza popolare non è più viva, la tradizione rimane in forma di danze folkloriche, o folcloristiche, praticata da gruppi specializzati e a volte anche dalla comunità. Le danze popolari e folkloriche vengono accompagnate da strumenti musicali tradizionali tipici delle aree di appartenenza.

Il violento terremoto che colpì l'area del fiume Belice causò, con il susseguirsi di una serie di scosse, gravi danni e  la distruzione quasi totale di alcune zone. I primi soccorsi giunti in prossimità dell'epicentro, approssimativamente posto tra Gibellina, Salaparuta e Poggioreale, trovarono le strade quasi risucchiate dalla terra. In conseguenza di ciò molti collegamenti con i paesi colpiti erano ancora impossibili ventiquattro ore dopo il violento sisma. Ciò rese ancora più confusa l'opera dei soccorritori già poco coordinati, e gli interventi furono del tutto frammentati. Il terremoto mise drammaticamente a nudo lo stato di arretratezza in cui vivevano quelle zone della Sicilia occidentale, in primo luogo nella stessa fatiscenza costruttiva delle abitazioni in tufo, crollate senza scampo sotto i colpi del sisma. Dopo decenni di interminabili lavori, la valle del Belìce si è lentamente risollevata: nuove abitazioni, infrastrutture urbanistiche e stradali hanno riportato condizioni di vivibilità ma hanno anche profondamente modificato il volto di quella parte della Sicilia.
Il 14 Gennaio 2018 si è tenuta a Gibellina, una delle città simbolo del sisma, la commemorazione delle vittime e il ricordo del terremoto nella manifestazione istituzionale di Belice 50º.

Terremoto (dal latino: terrae motus, che vuol dire "movimento della terra"), è una vibrazione provocata dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo. Tale spostamento è generato dalle forze che agiscono costantemente all'interno della crosta terrestre provocando la liberazione di energia in una zona interna della Terra detta ipocentro, tipicamente localizzato al di sopra di fratture preesistenti della crosta dette faglie; a partire dalla frattura creatasi una serie di onde elastiche, dette "onde sismiche", si propaga in tutte le direzioni dall'ipocentro, dando vita al fenomeno osservato in superficie. Il luogo della superficie terrestre posto sulla verticale dell'ipocentro si chiama epicentro ed è generalmente quello più interessato dal fenomeno. La branca della geofisica che studia questi fenomeni è la sismologia.
Quasi tutti i terremoti che avvengono sulla superficie terrestre sono concentrati in zone ben precise, ossia in prossimità dei confini tra due placche tettoniche dove il contatto è costituito da faglie: queste sono infatti le aree tettonicamente attive, ossia dove le placche si muovono "sfregando" o "cozzando" le une rispetto alle altre. Più raramente i terremoti avvengono lontano dalle zone di confine tra placche, per riassestamenti tettonici. Terremoti localizzati e di minor intensità sono registrabili in aree vulcaniche per effetto del movimento di masse magmatiche in profondità.
Nell'area del Belice, i terremoti sono scatenati da almeno due meccanismi legati fra loro: da un lato quello generato dallo scontro tra la placca africana e quella euroasiatica, che causa compressione; dall'altro, il fatto che nel canale di Sicilia è attivo un meccanismo di tipo estensivo, ossia di "ampliamento".

In altri casi, la danza può diventare uno strumento di identificazione e lotta sociale: è quello che accade nella Spagna del XV secolo, quando i Gitani, accolti e richiesti nei palazzi nobiliari dell'Andalusia grazie al loro talento nella musica e nel ballo, diventano oggetto di oppressione e intolleranza da parte dei sovrani di Castiglia. La popolazione contrastata fece della propria arte, il flamenco, uno strumento per affrontare e combattere la nuova condizione.

El flamenco nace a mediados del siglo XVIII en Andalucía.
Este arte tiene elementos dancísticos y musicales que ya existían en las diferentes culturas que aportaron a su nacimiento. El flamenco nace dentro de un ambiente multicultural. Gitanos, àrabes, judíos y cristianos mezclaron elementos de sus respectivas culturas con elementos tradicionales andaluces. Las raíces multiculturales en el flamenco se reflejan en todos sus aspectos: baile, cante y música de guitarra. El baile, el cante y la guitarra se funden en una sola expresión artística. La interpretación en el baile depende mucho del tipo de cante que se esté interpretando. 

Andalucía es una comunidad autónoma española reconocida como nacionalidad histórica por su estatuto de autonomía y su capital es Sevilla. Es la comunidad autónoma más poblada de España y la segunda más extensa. De encuentra situada al sur de la península Ibérica; limitando al oeste con Portugal, al norte con las Comunidades Autónomas de Extremadura y Castilla-LaMancha, al este con la Región de Murcia y al sur con el océano Atlántico el mar mediterráneo y Gibraltar. La historia de Andalucía es el resultado de un complejo proceso en el que se fusionan a lo largo tiempo diferentes pueblos y culturas, así come diferentes realidades socioeconómicas y políticas.La cultura andaluza es fruto del paso de diferentes pueblos y civilizaciones que, con el tiempo, habido conformado una identidad cultural propia.

Fortemente connotante è l'influsso della religione in alcuni tipi di danza, soprattutto di origini remote. Si è visto come le più antiche civiltà praticassero già questa disciplina: nella maggior parte dei casi, si trattava di forme di preghiera musicate e coreografate, e da queste nacquero balli rituali che sono giunti fino a noi. Un esempio è rappresentato dalle danze praticate dalle sacerdotesse indiane che, durante il culto della divinità, riprodurrebbero con il ritmo le vibrazioni cosmiche del momento della creazione. Le danze indiane hanno origini antichissime: i primi reperti giunti sino a noi della presenza della danza in India sono dipinti mesolitici e neolitici ritrovati all’interno di grotte del Madhya Pradesh, raffiguranti scene di musica e danza. Statuette in bronzo e in pietra confermano poi, a distanza di 4000 anni, una continuità nella pratica della danza e della sua importanza rituale, giunta fino ai giorni nostri. Le danze dell’India odierna possono essere distinte in diverse categorie: danze tribali, intrecciate alla vita degli aborigeni; danze folk, legate alle festività sociali e religiose; danze classiche, riformate e rielaborate nel XX secolo sulla base dei parametri indicati nei trattati di arti sceniche; danze cinematografiche, conosciute come Bollywood, derivate da un mix di danza classica, danze folk e contaminazioni pop occidentali.

Bollywood is the term used to refer to the film industry in Hindi. This term was born between the merger of two names, Bombay and Hollywood, and the later is the center of profusion of American films.
However, unlike Hollywood, Bollywood is not a real place, in fact, it contains most of the films produced in India and is one of the largest film production centers in the world.
The cinema arrives in India in 1896 and in 1931 a silent film is made where the background was provided by musicians present in cinemas that aroused in the public the desire to accompany in some way the rhythm of the music.
The first sound film came out in 1932 and in this period the film studios were born. During the nineties the cinema is aimed at the youngest, in fact these films told the story of young lovers opposed by their families and the stories were set in beautiful homes.
One of the most famous faces of Bollywood’s Indian cinema was Devika Rani: she took part in many films that had as director Franz Osten as “Karma”, ”Jawani Ki Hawa”, ”Mamta” and many others.

Oltre che sul piano sociale, gli effetti benefici della danza sono numerosi anche sul corpo. Una specifica disciplina che mette insieme un intenso lavoro aerobico ai movimenti della danza è stata presentata come un ritrovato per combattere stress, invecchiamento, e sovrappeso: si tratta della danza aerobica. Per danza aerobica, o semplicemente aerobica, si intende una fisciplina di fitness che mette insieme esercizi aerobici (leggeri ma prolungati) abbinati a passi di danza (moderna, contemporanea, caraibica, tra le più comuni) ed eseguiti a ritmo musicale. Il lavoro aerobico, risultando apparentemente poco faticoso, si presenta adatto anche a chi non dimostra particolari attitudini verso l'esercizio fisico, mentre l'esecuzione a passo di danza rende lo svolgimento gradevole. Come tutte le discipline sportive, per fruire al massimo dei benefici è necessario affiancare un corretto piano di alimentazioneL’educazione alimentare ha lo scopo di migliorare le abitudini alimentari e consiste nella scelta dei cibi giusti e delle dosi consigliate.
Gli alimenti sono quelle sostanze che, introdotte nell’organismo, vengono digerite, assimilate e distribuite, e sono necessarie al mantenimento delle funzioni del corpo, alla crescita e al rinnovamento delle parti che lo compongono.
Gli alimenti sono costituiti da uno o più elementi detti principi alimentari o nutrienti, e vengono raggruppati secondo i nutrienti che lo compongono. 
Questi elementi vengono comunemente classificati in principi organici (carboidrati o glucidi; grassi o lipidi; proteine o protidi; vitamine), principi inorganici (elementi minerali; acqua). 
Circa 30 anni fa, una commissione americana incaricata di elaborare un modello di alimentazione sana e genuina, allo scopo di contrastare l’aumento di alcune malattie, propose un modello di dieta, denominato dietary goals, molto simile alla dieta mediterranea.
Gli alimenti caratteristici della dieta mediterranea sono quelli legati alla terra, al mare, alla cultura del nostro Paese, e sono essenzialmente pane, pasta, olio di oliva, legumi, frutta, verdura, pesce, formaggi, derivati del latte, aromi e spezie.
Tra le malattie che contrasta la dieta mediterranea, particolare attenzione merita l’obesità: può essere considerata una “malattia del benessere”, perché è tipica dei paesi più ricchi, e rappresenta un alto un fattore di rischio per molte altre malattie.

La massima espressione della danza sul piano rappresentativo è costituita dalla coreografia (dal greco "scrittura con la danza"), che consiste nel comporre delle figurazioni, principalmente rivolte alla scena, mettendo insieme passi e figure. Tutte le discipline di danza possono essere coreografate a fini di esibizioni oppure per scopi agonistici: le danze coreografiche costituiscono infatti una specialità delle gare indette annualmente dalla F.I.D.S. (Federazione Italiana Danze Sportive). La specialità segue gli indirizzi tecnici e regolamentari internazionali, e propone gli stili di danza affermati in ambito sportivo, pur ammettendo altre tendenze moderne che, però, non devono risultare dominanti nell'ambito della prova.
Nella coreografia la coordinazione diventa fondamentale, in quanto necessaria ad una buona resa corporea, oltre che ad un'ottima intesa tra i diversi ballerini nel caso delle coreografie di gruppo.

La coordinazione è la capacità motoria che ci permette di eseguire un gesto nella maniera più vicina a quello che il nostro cervello ha elaborato.
Le capacità coordinative si distinguono in 2 gruppi, generali e specifiche, che a loro volta si dividono in altri tipi di coordinazione.
La capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti degli arti superiori con quelli inferiori incide sulla capacità di muoversi velocemente in situazioni difficili (calcio, nuoto sincronizzato, ...).
La capacità di coordinazione oculo-muscolare è la capacità del cervello di riuscire a compiere un movimento regolato da fattori esterni.
La capacità di differenziazioni è quello di saper differenziare gli stimoli quando avvengono dei cambiamenti (per esempio il ciclista quando pedala in salita o in pianura deve differenziare la sua pedalata).
La capacità di equilibrio è quella di mantenere il corpo in una data posizione (non esiste un movimento in cui non sia coinvolto l’equilibrio). Lo stesso si differenzia in statica (quando il corpo è fermo) e dinamico (quando il corpo si muove).
La capacità di ritmo è quella che ci permette di muoverci in maniera che l’azione risulti il più fluida ed armoniosa possibile (è fondamentale nella danza e nella ginnastica ritmica).

La capacità di trasformazione è la capacità che cambia un’azione prefissata, per esempio nel calcio quando un difensore reagisce ad una finta dell’avversario elaborando un altro piano di azione per giungere al suo scopo.

Concludendo, possiamo affermare che la danza coinvolge tutti gli aspetti della natura umana, essendo in grado di migliorare aspetti fisici, psicologici, sociali, culturali. È stata una delle prime manifestazioni di civiltà, e come la civiltà si è evoluta assumendo di volta in volta aspetti diversi.
La danza accompagna la vita, perché "è la vita stessa".

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