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Ordo (narratio)

 Nella retorica classica, per ordo si intende un aspetto fondamentale della disposizio, ovvero la seconda delle cinque fasi della costruzione di un discorso persuasivo (inventio, dispositio, elocutio, memoria, actio).

Nello specifico, l'ordo si riferisce all'organizzazione e alla disposizione degli argomenti e delle parti di un discorso per massimizzare la loro efficacia persuasiva (non si tratta, dunque, solo di un ordine, ma di una vera e propria scelta strategica).

Esistono due principali tipi di ordo:

  • O. naturalis - Segue un ordine logico o cronologico, che appare naturale all'uditorio. È spesso utilizzato nella narratio (l'esposizione dei fatti), dove gli eventi vengono presentati in sequenza temporale o causale. Questo ordine favorisce la chiarezza e la credibilità, anche se può risultare meno vivace.
  • O. artificialis - Si discosta dall'ordine naturale per ragioni di efficacia persuasiva. Viene spesso impiegato nell'argumentatio, dove gli argomenti possono essere disposti in base alla loro forza (crescente, decrescente, nestoriano o omerico [vd. nota 1]).
L'importanza dell'ordo nella retorica risiede nella capacità di strutturare il discorso in modo da guidare l'uditorio, mantenere l'attenzione e massimizzare la persuasione, adattandosi all'occasione e al pubblico.

  1. Per ordine nestoriano (o omerico) si intende quello che pone gli argomenti più deboli al centro, circondati da quelli più forti all'inizio e alla fine. Lo scopo è quello di proteggere gli argomenti meno "persuasivi", garantendone un certo impatto.

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