L'articolo
Il nome, in greco come in latino, può comprendere nella sua struttura tre elementi: radice, suffisso, desinenza.
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L'aggettivo
Gli aggettivi, in greco, non hanno forma propria, come nelle altre lingue indoeuropee, ma assumono quella del sostantivo.
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L'avverbio
Gli avverbi sono normalmente delle forme nominali o pronominali divenute indipendenti e indeclinabili.
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Il pronome
I pronomi in greco si distinguono in personali, riflessivi, reciproco, possessivi, dimostrativi, indefiniti, interrogativi, relativi, correlativi.
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I numerali
I numerali si distinguono in cardinali, ordinali, avverbi numerali.
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La preposizione
Le preposizioni erano originariamente degli avverbi autonomi che servivano a precisare il significato di un nome o di un verbo.
Successivamente si considerarono legate al verbo o al nome, o entrando in composizione con il verbo (προσ-άγω: condurre verso) o reggendo un determinato caso.
Solo πρός, nelle espressioni πρὸς δέ, καὶ δὲ πρός: e inoltre, ha mantenuto valore di avverbio.
La congiunzione
Molte congiunzioni sono antichi avverbi, o pronomi, o particelle, e si usano per indicare le relazioni tra frasi successive.
Si distinguono in coordinanti e subordinanti.
Particelle
Altre particelle che modificano il valore di una parola o di una proposizione sono:
ἄν: con il congiuntivo = eventualità; con l'ottativo = possibilità; con l'indicativo = irrealtà;
ἦ: asseverativa = veramente; interrogativa (in latino: ne);
ναί, νή = sì.
L'interiezione
Le interiezioni sono particelle che esprimono meraviglia, dolore, gioia, incitamento.
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Il verbo
Il verbo può esprimere un'azione, uno stato, un modo di essere, ed è parte essenziale del discorso.
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