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Fileta di Cos - Poeta-filologo

Con Fileta ha inizio l'amalgama in una medesima persona della professione di filologo e dell'attività di poeta, che poi sarà una caratteristica ricorrente della letteratura ellenistica, concorrendo non poco a conferirle il suo carattere erudito ed elitario. Chiamato alla corte di Alessandria da Tolemeo I Sotèr come precettore del figlio (il futuro Filadelfo), assunse grande prestigio dopo l'ascesa al trono di quest'ultimo e divenne esponente di punta della nuova cultura, inaugurando la stagione dei poeti-filologi, che alternavano la composizione di opere in versi all'attività erudita nell'ambito della Biblioteca.
La valutazione critica dei moderni deve limitarsi alla dimensione storico-culturale della sua personalità, poiché la sua opera è quasi completamente perduta, ad eccezione di pochi frammenti. Sappiamo che Fileta aveva raccolto i risultati delle sue indagini linguistiche in un volume di Glosse miscellanee (Ἄτακτοι γλῶσσαι), raccolta di termini tecnici e di vocaboli rari (detti appunto "glosse"), di cui i poeti dovevano servirsi per rendere più prezioso il loro stileDella sua produzione poetica, che secondo la Suda comprendeva "epigrammi, elegie, e altri scritti", possediamo solo alcuni titoli e qualche esiguo frammento. Da antiche allusioni pare di riconoscere che egli avesse cantato in una raccolta di elegie la sua donna, Bittide (o Battide), sul modello della Nannò di Mimnermo: ma l'esistenza di un'elegia amorosa sul tipo di quella latina non trova conferma nei resti della poesia ellenistica, e forse questo riferimento andrà inteso nel senso di una dedica. In metro elegiaco era il poemetto mitologico Demetra (menzionato nel proemio degli Aitia), di cui ci restano una dozzina di versi, e in esametri era l'Hermes, dove erano trattati l'episodio di Odisseo nel palazzo di Eolo e la sua avventura sentimentale con la figlia di costui, Polimele: ciò costituì un modello per la maniera alessandrina di attingere i temi a sviluppi secondari della materia mitica ed epica. Nei Paignia («Scherzi», ancora in distici elegiaci) e negli Epigrammi, infine, Fileta precorse ed introdusse la moda del componimento breve e succoso. Della prima ci sono giunti due frammenti, in uno dei quali il poeta sembra polemizzare contro i suoi avversari, che vengono paragonati a rozzi bifolchi, e vanta il carattere erudito della propria opera.

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