Grande fu la fama di cui Fileta godette presso i poeti sia ellenistici che romani: Properzio (III, 1, 1) invoca come suoi ispiratori "i Mani di Callimaco e il sacro spirito di Filita di Cos", mentre Ovidio (Ars am. III, 329), lo annovera, insieme a Callimaco Anacreonte, e Saffo, tra i maggiori poeti d'amore di tutta la letteratura greca. È tuttavia probabile che, già in ambito latino, le sue opere fossero andate perdute.
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