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La teoria dello sviluppo emotivo di Alan Sroufe vede le emozioni in una prospettiva evolutiva, dalla quale coglie il comportamento emotivo nel suo dispiegarsi e interpreta ogni manifestazione di un particolare momento come il risultato dell’evoluzione di ciò che c’era prima.
Sroufe definisce quali sono i quattro assunti guida nello studio dei processi emozionali.
- “C’è un ordine nello sviluppo”, poiché “ciò che sarà emerge secondo un ordine a partire da quello che c’era prima”, in quanto “le cose non esistono e basta, né sorgono dal nulla” e “anche il comportamento che si postula innato o genetico ha un proprio sviluppo”.
- “L’emozione è legata all’evoluzione in altre dimensioni dello sviluppo” e quindi “lo sviluppo emozionale deve essere studiato di concerto con lo sviluppo cognitivo e sociale”, in quanto “l’individuo funziona come una totalità e nessuna parte può essere studiata in isolamento dal resto.
- “Le dimensioni principali dello sviluppo emozionale (l’emergere delle emozioni di base e la regolazione emozionale) sono parte della stessa unità”.
- “L’adeguatezza di una descrizione evolutiva dipende dall’unificazione”: ciò significa che la descrizione di una certa dimensione deve sia considerare l’ordine del suo sviluppo sia essere coerente con lo sviluppo delle altre dimensioni.
Sulla base di tali assunti Sroufe affronta quindi “l’esplorazione del dispiegarsi delle emozioni”, cioè la descrizione del processo evolutivo delle tre emozioni fondamentali: gioia, paura e rabbia.
Questo processo ordinato di sviluppo avviene, secondo Sroufe, lungo tre canali:
il sistema piacere-gioia;
il sistema circospezione-paura;
il sistema frustrazione-rabbia.
In questi tre sistemi, il precursore è rappresentato dal primo elemento (piacere, circospezione, frustrazione) l’emozione fondamentale dal secondo (gioia, paura e rabbia).
Partendo da questa base, Sroufe elabora un sistema di otto stadi dello sviluppo delle emozioni, che definisce nel suo testo, Lo sviluppo delle emozioni. Tra questi, i primi sette coprono il periodo che va dalla nascita fino ai 24 mesi, l’ultimo, invece, riguarda in particolare l’aspetto dell’autocontrollo emozionale nel periodo che Sroufe definisce “prescolare”.
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