La trasgressione forse più vistosa dei canoni epici riguarda quello dell'impersonalità, che Apollonio infrange più volte con l'uso della prima persona e la conseguente inserzione di domande, considerazioni, enunciazioni, interventi di tipo metaletterario, che spezzano il continuum della narrazione e riflettono spesso significativamente il clima culturale dell'età ellenistica, caratterizzato da una riflessione metodica sul fatto artistico.
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