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Caratteri dell'innografia callimachea - Cronologia degli Inni

Furono composti da Callimaco in un arco di tempo abbastanza lungo, che corre dagli inizi all'ultima fase della sua produzione, e offrono talora qualche elemento per una loro approssimativa datazione; ma è caratteristico della sottile ambiguità che scorre lungo tutta la sua opera il fatto che essi manifestino i segni di un graduale percorso evolutivo, e però al tempo stesso lascino intravvedere una sostanziale unità d'ispirazione. Il loro andamento è disteso; il racconto in linea di massima unitario e oggettivo.
Il più antico è sicuramente quello A Zeus, che i riferimenti al Filadelfo inducono a collocare intorno al 280, mentre il più tardo è forse quello Ad Apollo, da porsi negli anni compresi fra il 258 e il 247, che videro Cirene tornare sotto il dominio dei Tolemei; accenni all'invasione dei Galati in Egitto (274 a.C.) e alla divinizzazione del Filadelfo (270 a.C.) possono concorrere a fissare il terminus post quem dell'Inno a Delo, mentre scarse o inesistenti sono le indicazioni cronologiche contenute negli altri tre inni, soprattutto nel V e nel VI.

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