I 30 carmi del corpus, che provengono da una più ampia raccolta di poeti bucolici fra cui Mosco e Bione, furono noti agli antichi con il nome di "idilli" (εἰδύλλια).
Il metro è di norma l'esametro di stampo epico, ma gli ultimi tre carmi della raccolta sono in metri lirici, usati in serie di versi uguali per ogni componimento. Questi si differenziano dal resto anche perché sono in dialetto eolico; il carme XII è in ionico e le poesie bucoliche sono in dorico, mentre nelle altre opere sono mescolati secondo varie proporzioni elementi dorici ed epici, con occasionali forme eoliche.
La numerazione corrente degli Idilli risale alle edizioni umanistiche, che a loro volta la attinsero a un filone della tradizione manoscritta. In essa appaiono tracce di un antico ordinamento per argomenti, che però risulta alterato da una serie di trasposizioni.
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