Il lessico Suda cita come opere di Teocrito "i cosiddetti carmi bucolici (βουκολικά) in dialetto dorico", aggiungendo che alcuni gli attribuivano anche altri scritti di vario genere, come i poemetti Figlie di Proitos, Speranza, ed Eroine, oltre ad inni, epicedi, carmi melici, elegie, giambi, ed epigrammi. Di questa produzione poetica, che effettivamente dovette essere multiforme e vastissima, ci è giunto un corpus contenente 30 carmi e 25 Epigrammi (molti dei quali pure compresi nell'Antologia Palatina), mentre nella raccolta Technopaegnia (Scherzi letterari) ci è stato tramandato un carme figurato (breve poesia che con la differente lunghezza dei versi tracciava il disegno di un oggetto) intitolato Zampogna; inoltre cinque esametri di una perduta Berenice (elogio della madre del Filadelfo) sono citati da Ateneo (VII, 284a), e un papiro di Antinoe del sec. V-VI, pubblicato nel 1930, ci ha restituito una trentina di versi di un trentunesimo componimento non contenuto nei codici.
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