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CENTRO STUDI - DOPOSCUOLA - LEZIONI PRIVATE - RECUPERO ANNI SCOLASTICI

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24 CFU

  • Capitolo 3 - Gli influssi romantici in pedagogia

  • 3.2. Johann Heinrich Pestalozzi (Zurigo, 1746 - Brugg, 1827)
Proiettando in ambito romantico l'idea dello stato naturale di Rousseau, Pestalozzi definisce un metodo educativo originale. La sua vita è stata contraddistinta da alcune iniziative tese a favorire l'educazione delle classi sociali più deboli.
L'educazione deve risvegliare, nel pensiero di Pestalozzi, gli aspetti morali della natura umana, e a questo scopo lo sviluppo umano deve attraversare tre fasi: lo stato di natura, lo stato sociale, lo stato morale.
Il pedagogista propone un metodo di educazione definito elementare, perché fondato su una dialettica che mira alla comprensione degli elementi costitutivi del sapere.
Come approccio basilare alla conoscenza, Pestalozzi elabora il metodo intuitivo, che parte dall'intuizione condotta a partire dall'esperienza concreta verso la formulazione delle leggi.
  • Friedrich Wilhelm August Fröbel (Oberweißbach, 21 aprile 1782 – Marienthal, 21 giugno 1852)
Partendo da alcune idee mutuate da Pestalozzi, Fröbel giungerà a metodi educativi originali. Nel 1837 fonda un istituto scolastico per bambini al di sotto dei sei anni di età, appartenenti alle classi sociali più svantaggiate: per questa struttura conierà il termine kindergarten, che tuttora viene associato alla sua didattica.
Nell'impianto didattico di Fröbel, concentrato principalmente sul periodo dell'infanzia, assume un ruolo fondamentale il gioco, che deve mirare a convogliare armonicamente le tre aree di forza (fisica, morale, intellettiva) del bambino, così da non far predominare nessuna sulle altre. 
Particolari strumenti con i quali è possibile condurre un gioco vengono denominati doni, mentre le attività nelle quali si compone o costruisce un oggetto vengono definite occupazioni.
Fondamentali le attività svolte in giardino, che mirano ad avvicinare il bambino a Dio, in quanto creatore della natura (idea ripresa dalla Montessori).
  • Johann Friedrich Herbart (Oldenburg, 1776 - Gottinga, 1841)
Herbart considera la pedagogia come una scienza autonoma, che ha come fine ultimo la formazione morale dell'allievo.
Il percorso che educa alla morare deve attraversare tre tappe: piano di governo (in cui l'educatore ha un ruolo preponderante), piano di istruzione (in cui il docente propone una didattica che stimoli l'interesse dell'allievo e miri a far maturare idee e giudizio morale propri) e autogoverno (intesa come sintesi tra volontà e giudizio).
La programmazione dell'insegnamento si delinea, secondo il filosofo, in momenti detti gradi formali (chiarezza, associazione, sistemazione).

  • Capitolo 4 - Le scuole nuove e l'attivismo

  •  4.1. Il funzionalismo
Padre del funzionalismo è considerato lo psicologo americano William James (1842-1910). Egli afferma che la mente è caratterizzata da un susseguirsi continuo di esperienze, che definisce flusso di coscienza. Dal momento che tali esperienze causano un susseguirsi di mutamenti, non ha senso rappresentare analiticamente la struttura mentale, obiettivo dello strutturalismo, ma più che altro è necessario chiedersi quale sia la finalità dei processi psichici e come essi avvengano.
In ambito psicologico, il funzionalismo trova la sua formulazione più completa nella Scuola di Chicago, formatasi intorno al 1930 negli ambienti universitari dell'omonima città. Alla scuola di Chicago possiamo ricondurre studiosi come John Dewey, James Rowland Angell e Edouard Claparède.

  • 4.2. L'attivismo
Tra la fine dell'Ottocento e gli inizia del Novecento si diffondono in Europa e negli Stati Uniti le new school, che solo più tardi, nel 1917, saranno denominate per la prima volta scuole attive da Ferrière, il quale ne delineerà anche i principi fondamentali: puerocentrismo, cooperazione, centralità dell'ambiente di apprendimento.
Dalla formalizzazione delle scuole attive nasce l'attivismo, i cui maggiori esponenti sono Claparède, Decroly, Montessori e Dewey.
  • Edouard Claparède (Ginevra, 1873 - 1940)
Claparède studia le tappe evolutive del bambino alla luce del funzionalismo, individuando sei leggi di sviluppo funzionale: successione genetica, esercizio funzionale, esercizio genetico, adattamento funzionale, autonomia funzionale, individualità. Tali leggi sottolineano come interessi e bisogni siano all'origine dell'attività del bambino. A tal proposito, Claparède individua due particolari attività che attraggono l'interesse del bambino in maniera naturale: il gioco e l'imitazione.
Il processo educativo all'interno della scuola attiva delineata da Claparède attraverserà tre tappe: suscitare l'interesse, proporre attività, convergere l'attività verso il fine educativo.
Sulla base dell'interesse, Claparède distingue cinque periodi nel processo evolutivo del bambino, che si conclude con l'età adulta, coincidente con il periodo lavorativo.
Dal punto di vista dell'organizzazione scolastica, la sua idea prevede una Scuola su misura, in cui si possa garantire un apprendimento individualizzato, che tenga conto delle specificità di ciascun alunno.

Decroly

Maria Montessori

Dewey

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