Tito Livio nacque a Padova nel 59 a.C., quattro anni dopo Augusto, e vi sopravvisse tre anni, fino al 17 d.C.
Pur essendo nato e morto a Padova, visse moltissimi anni nella Roma augustea.
Il suo capolavoro è la storia di Roma, Ab Urbe condita libri, in 142 libri, che condusse dalle origini fino al 9 d.C., anno della morte di Druso. Dell'opera noi possediamo solo 35 libri.
L'opera di Livio risponde ad un'esigenza sentita del tempo: da una parte la sensazione della fine di un'epoca, dall'altra la ribadita vitalità romana. Il passato viene idealizzato, con il suo mos maiorum che gli permette di sentirsi a suo agio nell'essenza della sua romanità. Scopo dell'autore è quello di fare risaltare proprio questo senso di romanità negli eventi passati, andando a perseguire un fine etico più che scientifico e ciò spiega i frequenti errori. Livio è figlio del suo tempo: le sue fonti sono essenzialmente gli storici e gli annalisti del passato, e non si rifà al documento anche quando la ricerca non gli risulterebbe difficile.
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