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Il verbo - Forme deboli, forti, fortissime

L'aoristo attivo e medio si distingue in 
debole, forte, fortissimo o terzo.

L'aoristo debole può essere 
sigmatico o asigmatico: 
il primo è proprio dei temi in 
vocale, dittongo, consonante muta, 
e aggiunge il suffisso 
-σα 
tra il tema verbale (allungato se puro) e la desinenza; 
il secondo è proprio dei temi in 
liquida e nasale 
e aggiunge il suffisso 
-α al tema verbale con allungamento interno.

L'aoristo forte è proprio di alcuni verbi che hanno il 
tema verbale diverso dal tema del presente, 
e aggiunge la desinenza al tema tramite la sola vocale tematica.

L'aoristo fortissimo o terzo o atematico è proprio di alcuni 
temi monosillabici 
che al presente hanno il suffisso 
-νο, -σκο, e -ο. 

I verbi 
τίθημι, δίδωμι, ἵημι 
hanno una forma particolare di aoristo III.

L'aoristo e il futuro passivi si distinguono in deboli 
(proprio dei temi in vocale, dittongo, dentale, e di molti in liquida, gutturale, labiale) 
e forti 
(pochi in liquida, gutturale, labiale).

Il perfetto attivo può essere debole, forte, fortissimo o terzo o misto.

Il perfetto debole è proprio dei temi in 
vocale e dittongo e di molti in dentale e liquida. 
Aggiunge il suffisso 
-κα 
al tema verbale allungato se puro.

Il perfetto forte è proprio dei temi in 
labiale e gutturale e pochi in dentale e liquida. 
Aggiunge il suffisso 
-α 
al tema verbale.

Il perfetto fortissimo si ottiene aggiungendo le desinenze direttamente al tema. 
Sono perfetti misti 
οἶδα, ἔοικα, δέδια e δέδοικα, ἕστηκα, τέθνηκα.

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