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Filologi e scienziati dell'età ellenistica - La scuola filologica di Alessandria e i primi Bibliotecari

Ad Alessandria, nella sede del Museo, sorse la prima scuola di filologia. Essa venne fondata da Zenodoto di Efeso (vissuto all'incirca fra il 340 e il 260 a.C.) che fu il primo grammatico ad elaborare un metodo nel lavoro filologico.

La prima Grammatica in forma sistematica, che è anche l'unica opera della scuola di Alessandria pervenuta integralmente all'epoca moderna, venne redatta da Dionisio detto Trace, vissuto dal 170 al 90 ca. a.C., che fu scolaro di Aristarco in Alessandria e si trasferì poi a Rodi. In essa peraltro è trattata solo la morfologia, mentre alla sistemazione della sintassi si dedicò per la prima volta Apollonio Discolo, attorno alla metà del II secolo d.C., in un'opera pure giunta a noi.

Didimo di Alessandria
Il più prolifico scrittore dell'antichità, e anche di tutti i tempi, fu Didimo di Alessandria (circa 80 a.C. - 10 d.C.), che secondo una fonte antica avrebbe composto la straordinaria cifra di ben 3500 libri. Venne soprannominato per tale iperbolica attività Calcentero (viscere di bronzo) e Bibliolàta (ossia 'dimentica libri', giacché lui stesso aveva difficoltà a ricordarli, tanto elevato era il loro numero). Profondissimo conoscitore dei testi antichi, anche di quelli meno noti, e dotato di salda preparazione filologica, Didimo commentò in pratica quasi tutto ciò che era stato composto, in poesia ed in prosa, da Omero fino agli oratori.

Eratostene di Cirene

Il testo papiraceo che fornisce l'elenco dei direttori della Biblioteca di Alessandria fa seguire ai nomi di Zenodoto ed Apollonio Rodio quello di Eratostene di Cirene, vissuto all'incirca tra il 290 e il 194 a.C. Se Fileta, Callimaco, Apollonio Rodio, e altri letterati alessandrini avevano affiancato il lavoro erudito alla loro preminente attività di poeti, Eratostene fu soprattutto un dotto e uno scienziato, che non disdegnò di compiere escursioni nel campo della poesia. I suoi eclettici interessi comprendevano la filologia e la filosofia, la cronologia, l'astronomia e la geografia, la matematica e la musica. Per la sua poliedrica attività era detto 'Pentatlo' dai contemporanei; ma non mancò qualche arguto detrattore che lo volle soprannominare maliziosamente 'Beta', ossia l'eterno 'secondo', incapace di raggiungere il primato in alcuno dei numerosi settori da lui affrontati.
Eratostene fu dapprima allievo del suo concittadino Callimaco ad Alessandria, e proseguì poi gli studi ad Atene, dedicandosi in particolare alla filosofia nell'ambito dell'Accademia e dello Stoicismo.

Secondo un'antica testimonianza, Eratostene fu il primo a definirsi "filologo" nel senso di studioso dei fatti culturali. La sua opera di maggiore rilievo come storico e critico della letteratura era un trattato Sulla commedia antica, in 12 libri, dove si discuteva una quantità di problemi linguistici, testuali, cronologici, e antiquari, e che costituì un'indispensabile documentazione per i posteriori trattatisti del genere comico. Notevole profondità dimostrano le sue concezioni estetiche: Eratostene confutava tanto l'interpretazione allegorica della poesia, quanto la sua funzione didascalica, affermando che l'obiettivo del poeta è "attrarre e sedurre gli animi, non insegnare".

Fondamentali furono le sue ricerche in materia di cronologia, esposte nelle Cronografie, in almeno nove libri.

Aristofane di Bisanzio
Ad Eratostene successe Aristofane di Bisanzio (circa 257-180 a.C.), massimo rappresentante della filologia alessandrina. Allievo anch'egli di Callimaco, non volle tuttavia occuparsi né di studi scientifici né di composizioni poetiche, ma si dedicò interamente da un alto all'esegesi ed alla critica, dall'altro allo studio sulla grammatica.

Aristarco di Samotracia
Il discepolo più illustre di Aristofane di Bisanzio fu Aristarco di Samotracia (circa 217-143 a.C.), la cui opera di grammatico e critico fu la più lodata ed apprezzata nel mondo antico. Nella direzione della Biblioteca seguì ad Apollonio detto Eidografo ("classificatore dei generi letterari"), successore di Aristofane di Bisanzio.

Altri grammatici
Gli studi di Aristofane di Bisanzio ed Aristarco di Samotracia sulla lingua trovarono il loro naturale sbocco nella formulazione della prima Grammatica (era questo il titolo) ad opera di Dionisio Trace (circa 170-90 a.C.), che di Aristarco era stato discepolo. L'opera di Dionisio Trace - l'unica di quell'epoca che ci sia pervenuta, ma sulla cui attribuzione il consenso degli studiosi non è unanime - studiava solo la parte morfologica.

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