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Gli amori o I belli: il mito di Orfeo

Scrisse un'opera elegiaca dal titolo Gli amori o I belli, in cui si raccontavano le storie di passione omosessuale del mito (Adone e Dioniso, Tantalo e Ganimede, ecc.), strutturato in forma di catalogo. Resta un frammento (fr. 1 Powell) di una trentina di versi intorno alla morte di Orfeo, dilaniato dalle donne della Tracia, che egli aveva disprezzato per amore del ragazzo Calai; l'episodio costituisce anche un doppio aition, perché mira a spiegare il tatuaggio rituale delle stesse donne di Tracia con il ricordo del marchio impresso sui loro corpi in punizione dell'efferato delitto, e perché attribuisce all'approdo del capo mozzo di Orfeo ai lidi di Lesbo la fioritura della lirica nell'isola. Anche in Fanocle si notano le stesse caratteristiche già riscontrate in Ermesianatte, ivi compresa la particolare simmetria nella struttura del pentametro.

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