A lui viene attribuito quasi certamente un carme incluso nel corpus teocriteo, in 98 esametri e in dialetto dorico, che s'intitola Compianto di Adone o Epitafio di Adone. Riprendendo un tema accennato da Teocrito nelle Siracusane e attingendo certi moduli al Dafni dello stesso autore, Bione descrive la fine del giovane amato da Afrodite, l'abbraccio della dea al suo corpo straziato e il bacio con il quale essa raccoglie l'ultimo respiro del morente, infine il suo lamento a cui si associa tutta la natura, mentre gli amori piangenti si prendono cura del cadavere. Da questo, l'anonimo autore dell'Epitafio di Bione riprende interi emistichi, nell'intento di rendere omaggio al poeta estinto.
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