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Asianesimo ed atticismo - Cecilio di Calacte

Di Cecilio, originario della Sicilia (Calacte corrisponde all'attuale Caronia, in provincia di Messina), sappiamo solo che visse al tempo di Augusto e che scrisse una serie di opere di teoria retorica - fra le più significative il trattato intitolato Sul sublime -, di cui ci sono pervenuti solo frammenti. La sua opera si interessava anche di storiografia. Di nascita servile, di origine e religione ebraica, esercitò a Roma la professione di maestro di retorica. Egli fu il più intransigente avversario dell'asianismo; e fra i modelli attici prediligeva soprattutto Lisia, a cui dedicò una monografia e che considerava superiore a Platone. Alcune opere, come si può dedurre dai titoli quali Differenze fra lo stile attico e l'asiano, Contro i Frigi (cioè gli asiani), Sul carattere dei dieci oratori, dovevano essere incentrate proprio sul problema del confronto fra atticismo e asianesimo. Sullo stile dei dieci oratori, prendeva in esame anche dati biografici e questioni di autenticità, oltre a fornire una rassegna critica e stilistica dei dieci oratori inclusi nel canone. Un'altra opera era rivolta specificamente alle figura retoriche. Tra gli altri, ci sono pervenuti i frammenti di una Comparazione fra Demostene e Cicerone. Per la scarsità dei frammenti è difficile ricostruire i punti fondamentali dell'opera di Cecilio; tuttavia dalla polemica suscitata contro di lui, alcuni decenni più tardi, dall'autore del Sublime, non sembra azzardato ipotizzare che il suo metodo si fondasse su un criterio classificatorio, analogo a quello della latina Rethorica ad Herennium, che lo portava a privilegiare come massimo modello Lisia, preferito perfino a Platone.

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