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Storia della lingua greca

La lingua greca, che apparteneva alla grande famiglia delle lingue derivate da una lingua comune conosciuta con il nome di indoeuropea, si parlava in Grecia e nelle sue colonie. In epoca storica (VIII secolo a.C.) essa si presenta distinta in dialetti, i cui gruppi principali sono:

  • il dialetto ionico-attico, parlato nell'isola di Eubea, nelle Cicladi, nelle coste occidentali dell'Asia Minore, e tramandato dalle opere di Omero, Esiodo ed Erodoto;
  • il dialetto eolico, parlato nella parte settentrionale dell'Asia Minore, nell'isola di Lesbo, in Tessaglia e in Beozia; fu la lingua di Alceo e di Saffo;
  • il dialetto dorico, parlato nel nord-ovest della Grecia, nel Peloponneso, nelle isole di Creta e di Rodi, nella Magna Grecia e nelle coste meridionali dell'Asia Minore: fu usato da Pindaro e da Teocrito;
  • il dialetto attico, che ha una posizione particolare all'interno dell'area ionico-attica, parlato ad Atene e in tutta l'Attica, ci è stato tramandato dai più grandi autori greci: i poeti tragici Eschilo, Sofocle, ed Euripide, il commediografo Aristofane, gli storici Tucidide e Senofonte, il filosofo Platone, gli oratori Isocrate, Lisia, Demostene, ed Eschine.
Quando la Grecia cadde sotto il dominio di Alessandro (III secolo a.C.) si formò un linguaggio greco comune, la κοινὴ διάλεκτος, o semplicemente κοινή, abbastanza vicino al modello attico, ma più evoluto, sia per le influenze degli altri dialetti scomparsi nel frattempo, sia perché da lingua di una sola città diventava la lingua di un grande numero di popoli che, pur restando divisi da tanti fattori, avevano tuttavia lo stesso tipo di civiltà.
Questa è la lingua di grandi storici, quali Polibio e Diodoro, del biografo Plutarco, del geografo Strabone, di Luciano, e degli scrittori del Nuovo Testamento.
La grammatica normativa si basa fondamentalmente sulla lingua letteraria che si era formata in Attica nei secoli V e IV a.C. e che era poi sfociata nella κοινή.
Con la caduta dell'Impero Romano d'Oriente (529 d.C.) termina l'età antica della lingua e della letteratura greca ed ha inizio l'età bizantina, in cui la lingua perde il suo antico carattere, sia per l'evoluzione delle forme, sia per l'influenza di elementi estranei che daranno origine, con la caduta di Costantinopoli in mano ai Turchi (1453), al greco moderno.

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