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CENTRO STUDI - DOPOSCUOLA - LEZIONI PRIVATE - RECUPERO ANNI SCOLASTICI

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24 CFU

  •  Il neocomportamentismo
Nonostante già Skinner abbia apportato un elemento di novità all'interno del comportamentismo, il vero elemento di rottura lo ritroviamo nelle teorie di Tolman e Hull, che segnano il passaggio al neocomportamentismo. Qui, al paradigma stimolo-risposta si sostituisce quello stimolo-organismo-risposta.
  • Edward Chace Tolman (Newton, 14 aprile 1886 – Berkeley, 19 novembre 1959)
Tolman è considerato il precursore del cognitivismo. Notevoli i suoi studi sul comportamento dei topi.
Le considerazioni che egli trae dai suoi studi sono: l'apprendimento può avvenire anche senza rinforzo; l'apprendimento può avvenire anche se non si manifestano variazioni nel comportamento (si parla di apprendimento latente); occorre distinguere tra apprendimento e performance (il rinforzo può favorire la sola performance e non l'apprendimento). 
Altro elemento introdotto da Tolman è un set di variabili (indipendenti, dipendenti e intervenienti).
  • Clark Leonard Hull (Akron, 24 maggio 1884 – New Haven, 10 maggio 1952)
Gli studi di Hull convergono pienamente nel panorama neocomportamentista in quanto egli considera il soggetto come parte del paradigma stimolo-risposta.  In particolare, egli introduce un potenziale di reazione E, che sarebbe influenzato da un fattore H (abitudine) e un fattore D (drive, inteso come eventuale fattore incentivante). A questi si affianca un fattore I (inibizione, inteso come eventuale fattore disincentivante): si definisce così un potenziale di reazione efficace.

  • Albert Bandura (Mundare, 4 dicembre 1925 – Stanford, 26 luglio 2021) 
Lo psicologo canadese Albert Bandura è noto per i suoi esperimenti condotti con l'utilizzo della bambola BoBo, i cui risultati aprono la strada al concetto di apprendimento osservativo o vicario, che avviene, cioè, osservando un modello.
A questo, si affianca il concetto di rinforzo vicario,  cioè che un rinforzo dato al modello osservato influenza anche il comportamento dell'osservatore.
In seguito alle sue osservazioni sperimentali, Bandura formula la teoria dell'apprendimento sociale, che prende in considerazione l'apprendimento osservativo oltre a quello per prove ed errori e al paradigma stimolo-risposta-rinforzo. Anche il rinforzo viene ampliato con il concetto di rinforzo vicario e anticipato e auto-rinforzo. Infine, l'influenza che l'ambiente esercita sul soggetto nel modello comportamentista diventa reciproca (determinismo reciproco).
  • Benjamin Samuel Bloom (Lansford, Pennsylvania, 21 febbraio 1913 – Chicago, 13 settembre 1999)
Dello psicologo e pedagogista Bloom hanno riscosso un notevole successo, nel mondo dell'istruzione, la Tassonomia degli obiettivi e il Mastery Learning.
Il Mastery Learning parte da due premesse fondamentali: 
  1. il confronto tra gli studenti di una stessa classe fa sì che i risultati vengano valutati in maniera relativa (in classi più performanti uno studente medio verrà valutato in maniera più bassa rispetto che all'interno di classi meno performanti);
  2. le attitudini degli studenti si distribuiscono lungo una linea gaussiana che rispecchia anche i risultati ottenuti (il picco numerico viene raggiunto nei pressi di una valutazione media, 6/7, mentre i voti più alti, come quelli più bassi, sono attribuiti ad una minoranza; questo rispecchia un insegnamento che non ha apportato miglioramenti alle attitudini ma si è limitato a trasformare in risultato le attitudini preesistenti.
Essendo la qualità dell'istruzione misurata sulla base dell'approssimarsi degli studenti ai valori ottimali, l'insegnante dovrà attenersi ad una serie di variabili per mantenere il suo insegnamento qualitativamente alto.
Innanzitutto dovrà tener conto dell'attitudine, con la quale si intende il tempo che uno studente impiega per raggiungere gli obiettivi preposti.  Se il tempo che si mette a disposizione non è misurato sull'attitudine, lo studente non raggiungerà mai l'obiettivo prefissato. Inoltre, bisogna considerare la perseveranza, intesa come il tempo che lo studente è disposto a mettere a disposizione per un dato apprendimento. Se questo è inferiore all'attitudine, lo studente non raggiungerà mai l'apprendimento.
Per monitorare il processo di apprendimento, Bloom introduce la valutazione formativa, che si distingue dalla sommativa perché condotta in itinere e non esprimibile in valutazioni ma in termini di obiettivi raggiunti.
La procedura del Mastery Learning può essere inquadrata all'interno del comportamentismo.
Con lo scopo di delineare comportamenti direttamente misurabili e valutabili in supporto di docenti ed educatori, Bloom pubblica una tassonomia degli obiettivi cognitivi, in cui gli obiettivi vengono descritti in maniera univoca e suddivisi in categorie sempre più stringenti.
  • Il cognitivismo
In parte sviluppatosi parallelamente agli studi comportamentisti e in parte come punto di approdo, il cognitivismo comprende studi eterogenei che hanno in comune lo studio della mente e i suoi processi.
  • Sensazione e percezione
Bisogna distinguere tra sensazione (ciò che viene avvertito dagli organi di senso) e percezione (processo cognitivo che elabora la sensazione).
  • Empirismo
L'empirismo nasce in Inghilterra nella metà del '600 e trova John Locke tra i maggiori esponenti. Si basa sul concetto fondamentale che la conoscenza avviene tramite l'esperienza.
  • Gestalt
La psicologia della Gestalt (forma) mutua dall'empirismo il concetto che la conoscenza avvenga tramite l'esperienza. Essa viene concepita come un fenomeno intuitivo e globale e non come una successione di prove ed errori (comportamentismo).
I fondatori della Gestalt, nonché maggiori esponenti, sono Koffa, Köhler e Wertheimer.
  • Wolfgang Köhler (Reval, 21 gennaio 1887 – Enfield, 11 giugno 1967)
Il nome di Köhler è legato principalmente agli studi sulle scimmie antropomorfe: egli si rende conto che tali animali, messi dinanzi ad una situazione di difficoltà, riescono a risolverla tramite un insight (intuizione), che permette loro di assegnare un nuovo significato alle cose e vedere il problema in maniera globale. La definizione di tali processi psichici può essere data solo se questi vengono osservati da un punto di vista complessivo.
  • Max Wertheimer (Praga, 15 aprile 1880 – New Rochelle, 12 ottobre 1943)
I lavori di Wertheimer si concentrano sul movimento stroboscopico o apparente (una serie di percezioni sensoriali ad intervalli regolari e ravvicinati e poco differenti l'una dall'altra vengono percepite come un "tutto" in movimento piuttosto che come delle "parti" ferme e intervallate).
Alla base dei suoi studi sulla percezione della forma, Wertheimer pone delle leggi: della prossimità, del destino comune, della pregnanza o buona forma, della continuazione, della chiusura, dell'abitudine.
Durante la sua attività come ispettore scolastico, Wertheimer si rende conto che l'attività scolastica dovrebbe proporre dei problemi nuovi agli studenti, che potrebbero così sviluppare il proprio intuito (ritorna il concetto di insight introdotto da Köhler), utilizzando il pensiero produttivo. Esso si differenzia da quello riproduttivo (riproduce meccanicamente le nozioni apprese), in quanto rielabora in maniera originale quanto appreso fino a quel momento.
  • Jean Piaget (Neuchâtel, 9 agosto 1896 – Ginevra, 16 settembre 1980)
Collocato nell'ambito del cognitivismo, Piaget è anche precursore del costruttivismo. Lo psicopedagogista parte dalle categorie kantiane, ma se ne differenzia con l'asserto che, nell'inserire la conoscenza all'interno delle categorie, la mente non adotta sempre gli stessi schemi ma questi si evolvono, in continua e reciproca interazione con l'ambiente. La conoscenza avviene tramite azioni (reali o interiorizzate), che la costruiscono (approccio costruttivista).
Osservando il comportamento del bambino durante le varie fasi della sua evoluzione, Piaget distingue gli invarianti funzionali (che non mutano le caratteristiche di funzionamento durante lo sviluppo evolutivo) dalle struttura variabili.
Sono invarianti funzionali il principio di organizzazione e quello di adattamento. L'adattamento avviene per assimilazione e accomodamento, che stanno in equilibrio tra loro determinando il comportamento intelligente.
Le strutture variabili (schemi) si distinguono in schemi d'azione e schemi mentali.
Piaget individua gli quattro stadi evolutivi dell'uomo, intesi come successive condizioni di equilibrio: senso-motorio, preoperatorio, delle operazioni concrete, delle operazioni formali
Lo stadio senso-motorio va dalla nascita ai due anni ed è caratterizzato da schemi semplici, alla base dei quali vi sono la percezione e l'attività motoria. L'inizio di questo stadio è caratterizzato da egocentrismo radicale, in quanto il bambino non distingue tra sé e il mondo esterno. Successivamente, ancora in questo primo stadio, si sviluppa un primo linguaggio verbale detto olofrastico (una parola viene usata per un'intera frase). Sul finire di questo stadio emerge la funzione simbolica, tramite la quale il bambino realizza rappresentazioni mentali di oggetti e azione e che si svilupperà negli stadi successivi.
Lo stadio preoperatorio si caratterizza per un tipo di ragionamento che non coinvolge ancora operazioni logiche, e pertanto il bambino non riesce a portare a temine con successo la maggior parte dei compiti. Si afferma definitivamente la funzione simbolica, che consente un notevole  sviluppo del linguaggio, evolvendosi in una sempre maggiore capacità di categorizzazione man mano che si passa dalla fase del pensiero simbolico a quella del pensiero intuitivo. Permane una certa difficoltà nella seriazione (abilità di ordinare degli oggetti secondo una determinata qualità).
Questo secondo stadio è quello dell'egocentrismo intellettuale, nel quale il bambino attribuisce al mondo esterno caratteristiche che gli appartengono: gli oggetti possiedono una vita e un'anima (animismo); tutto, compreso gli elementi naturali, è frutto del lavoro dell'uomo (artificialismo); anche ciò che è casuale ha una finalità, indirizzata all'uomo e al bambino (finalismo).
Altra caratteristica è il concetto di irreversibilità: il pensiero del bambino non è in gradi di riportare il processo indietro al punto di partenza.
Lo stadio delle operazioni concrete va dai 7 ai 12 anni ed è caratterizzato dalla capacità del bambino di compiere operazioni logiche (classificazione e inclusione gerarchica, moltiplicazione di classi, seriazione), anche in maniera reversibile. Con la comparsa del pensiero reversibile inizia a scomparire quello egocentrico.
Lo stadio delle operazioni formali è l'ultimo studiato da Piaget e arriva fino ai 16 anni. In questa fase l'adolescente riesce a compiere le stesse operazioni dello stadio precedente, ma riesce a farlo anche sul piano astratto.
  • Lev Semënovič Vygotskij (Orša, 17 novembre 1896 – Mosca, 11 giugno 1934)

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