L'epos dionisiaco: Nonno di Panopoli - La 'riforma' di Nonno

Tra le particolarità formali di Nonno vi fu l'introduzione di nuove e rigorose convenzioni metriche nell'esametro, tanto da portare a nove gli schemi leciti per questo verso, che in Omero erano trentadue, e che già Callimaco aveva portato a venti. Questa normativa, fondata sulla quantità delle sillabe, riesce paradossale in un'epoca che ormai non distingueva più in pratica fra sillabe lunghe e brevi. Per un altro aspetto, però, la sua riforma metrica tiene conto della pronuncia, in quanto esclude che il verso possa terminare con una parola accentata sulla terzultima sillaba, in modo che alla fine di ogni verso l'accento tonico e quello metrico coincidano.
Il risultato è un verso estremamente musicale, anche se un po' monotono, ricco di cadenze dattiliche e caratterizzato, a livello stilistico-linguistico, dal frequente impiego di neologismi e da un accumulo tipicamente 'barocco' di aggettivi spesso composti e usati in funzione sinonimica.

La riforma di Nonno appare operante in Colluto e Museo.