Nato a Soli, in Cilicia, tra la fine del IV secolo e l'inizio del successivo, fu uno dei primi poeti ellenistici, all'incirca contemporaneo di Callimaco e Teocrico. Arato studiò ad Atene, dove frequentò i circoli stoici, e si trasferì poi a Pella, presso la corte del re macedone Antigono Gonata, che dello Stoicismo era fervente seguace. Dopo aver celebrato in un Inno a Pan le nozze del suo regale protettore con Fila, sorella di Antioco I, trascorse un periodo alla corte del sovrano, in Siria; ritornò infine in Macedonia, dove morì verso il 240. Si ha notizia di una sua edizione dell'Iliade, e sono tramandati diversi titoli appartenenti a opere poetiche, tutte perdute. Resta il suo capolavoro, appunto i Fenomeni (Φαινόμενα), un poema astronomico di 1154 esametri.
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