Nell'idillio I (Tirsi) interlocutori del dialogo sono un anonimo capraio e il pastore-poeta che dà il titolo al carme: il guardiano di capre chiede a Tirsi di cantare la morte per amore di Dafni, il giovinetto mitico in cui s'identificava la tradizione stessa del genere bucolico. Dietro Dafni si cela forse un'antica divinità della vegetazione sul tipo di Adone, come parrebbe anche confermato dalla cadenza 'liturgica' del ritornello-lamento asimmetricamente intercalato fra gruppi di versi. Al motivo di Dafni morente, compianto da dei e pastori, Virgilio ispirò la sua X ecloga, che vede l'amico Cornelio Gallo nei panni dell'amante infelice, ucciso dalla passione per la bella e crudele Licoride.
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