Bruner ha fornito contributi rilevanti nel campo della psicologia cognitiva, aderendo al movimento del New look on perception.
Il suo interesse si è ampliato anche al campo dell'educazione e le
teorie da lui elaborate lo rendono uno dei pedagogisti di riferimento
dell'età contemporanea.
Nell'ambito del New look,
Bruner si interessa di percezione e ne individua due fattori
determinanti: autoctoni e comportamentali. I primi sono di carattere
fisico, mentre i secondi, sui quali si concentrano gli studi di Bruner,
rappresentano le funzioni adattive dell'organismo e sono quelli che
maggiormente influenzano il modo di concepire la percezione. Egli
asserisce, infatti, che esistono dei fattori che influenzano la
percezione della realtà, come esperienze pregresse, abitudini, emozioni,
bisogni, aspettative. Questi fattori determinano un'alterazione nella
percezione modificando anche il nostro modo di apprendere.
Riporta
l'attenzione sulla funzione sociale del linguaggio, riproponendo i
presupposti teorici di Vygotskij. Secondo le teorie funzionaliste e
dell'apprendimento sociale, esistono i LAD ma il contesto risulta
ugualmente determinante. L'esempio è fornito dai Language Acquisition Support System, come il motherese:
la madre parla in modo lento, usando frasi ben strutturate e brevi,
ripetendo spesso le espressioni del bambino, con un numero limitato di
vocaboli. Nel campo della percezione ha fornito un contributo
innegabilmente innovativo, introducendone una concezione strutturalista.
La percezione non avviene in maniera passiva, ma l'individuo organizza
la realtà in categorie, al fine di semplificarla e di economizzare
energie.
Secondo
Bruner, la generatività del reciproco apprendimento permette di
esprimere la naturale predisposizione per certe attività permettendo,
nel processo di mutuo aiuto, che ciascuno raggiunga il migliore
risultato.
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