La Seconda Sofistica ereditò l'ormai inveterato dibattito tra i sostenitori della retorica asiana e quelli della maniera attica; ma i suoi autori non lo portarono a una soluzione definitiva nell'uno o nell'altro senso. Rientra nella tendenza asiana il progetto virtuosistico di sbalordire e affascinare il pubblico con la ricercatezza artificiosa dei concetti e dello stile; ma più sovente essi subirono la suggestione linguistica del purismo arcaizzante di stampo atticistico, e d'altra parte lo stesso modello della Sofistica antica imponeva loro di guardare all'antica Atene come all'esemplare perfetto di quell'espressione esatta ed elegante che si proponevano di imitare.
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