Le scoperte geografiche (Il Cinquecento: un mondo in trasformazione)

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Alla fine del Quattrocento, la ripresa demografica ed economica stimolò una nuova intraprendenza in Europa. Spagna e Portogallo, in particolar modo, miravano ad aggirare il monopolio dei commerci con l'Oriente detenuto dagli Stati del Mediterraneo, in particolar modo la Repubblica di Venezia. A questo si aggiungevano la necessità di evitare il passaggio nel Mediterraneo, infestato dalla pirateria delle navi turche, e il bisogno di reperire nuove risorse, soprattutto oro e argento.

Grazie a queste spinte, si giunse, nel 1487, alla circumnavigazione dell'Africa da parte di Bartolomeo Diaz e, tra il 1519 e il 1521, dell'intero globo da parte di Ferdinando Magellano. 

Inoltre, nel 1492, il navigatore genovese Cristoforo Colombo mise piede per la prima volta nel Nuovo Continente, seppur credendo di essere approdato sulle coste dell'India, e successivamente le stesse sponde vennero esplorate da Pedro Alvares Cabral (che giunse in Brasile) e da Amerigo Vespucci.