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La storia della popolazione mondiale dalle origini ai giorni nostri (Geografia della popolazione e degli insediamenti)

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La ricostruzione della storia del popolamento terrestre si basa, oltre che su testimonianze materiali, sulle mappe genetiche.

Il pioniere della genetica, Luigi Luca Cavalli Sforza ha effettuato una ricostruzione del popolamento terrestre, secondo la quale quattro milioni di anni fa esisteva un nucleo di circa 100.000 individui che viveva nell'Africa intertropicale. Si trattava dell'Australopiteco, successivamente evolutosi in homo habilis e poi in homo erectus.

A partire da 500.000 anni fa, l'homo sapiens si sposta in migrazione massiccia dall'Africa verso Europa, Cina e Indonesia, via terra e via mare.

Intorno ai 10.000 anni fa, in corrispondenza della rivoluzione demografica del neolitico e della comparsa dell'homo sapiens sapiens, la popolazione mondiale ha raggiunto una consistenza di 10 milioni di abitanti, concentrati in massima parte lungo i corsi d'acqua e le fertili terre delle pianure alluvionali.

Grazie agli scritti e ai primi censimenti realizzati a fini fiscali, le vicende del popolamento europeo sono maggiormente note già da tempi più antichi. 

Durante l'espansione dell'Impero Romano, anche la popolazione registrò un incremento, per poi subire una contrazione con la caduta dell'Impero e le invasioni barbariche. Inoltre, le epidemie di peste dell'VIII secolo la ridussero drasticamente.

A partire dal IX secolo ci fu un'inversione di tendenza rispetto al precedente, grazie alle innovazioni in campo agricolo, quali la rotazione triennale o l'aratro pesante. Gli ordini monastici organizzano la produzione, attivando gli scambi grazie alle consistenti eccedenze agricole. Tra l'XI e il XII secolo si sviluppano i centri comunali.

Nel XIII secolo si stima che la popolazione mondiale avesse raggiunto una consistenza di 450 milioni di individui.

A causa delle epidemie di peste del XIV secolo, dovute al grande sviluppo dei secoli precedenti, la crescita mondiale subì una battuta d'arresto, per poi dirigersi verso un nuovo incremento nel secolo successivo, in seguito alla colonizzazione del continente americano da parte degli Europei.

La vera rivoluzione demografica si ebbe, però, nel XVIII, con una crescita che, seppur con valori differenti nel tempo, si è mantenuta fino ad oggi. Grazie alle innovazioni in campo medico e sanitario, la popolazione mondiale inizia inesorabilmente a crescere fino a raggiungere, nel 1804, il primo miliardo, mentre a novembre del 2022 è stato raggiunto l'ottavo miliardo e si stima che nel 2040 si giungerà ai nove miliardi..

Attualmente, i ritmi di incremento hanno subito una differenziazione rispetto alla prima metà del XX secolo, quando i paesi meno sviluppati registravano incrementi più modesti rispetto a quelli dei paesi più sviluppati, determinando un'inversione di tendenza in questo senso.

Inoltre, si registra un aumento della popolazione giovane tra i paesi in via di sviluppo e della popolazione anziana tra i paesi più industrializzati, ma complessivamente il XXI secolo rappresenta lo scenario dell'invecchiamento della popolazione mondiale.

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