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Santuario di Apollo a Delfi

In generale, i grandi santuari della Grecia erano complessi monumentali, solitamente collocati su alture. Essi comprendevano templi, portici e teatri ma anche edifici destinati agli allenamenti (palestre) e alle competizioni (stadi). Tra questi, il Santuario di Apollo a Delfi godeva di uno straordinario prestigio: una moltitudine di pellegrini si recava al Tempio di Apollo per consultare l'oracolo, portavoce del dio. Inoltre, ogni quattro anni, nell'estate successiva alle Olimpiadi, vi si svolgevano le Pitiche, importantissime competizioni sportive. È stato riconosciuto patrimonio dell'umanità dall'Unesco nel 1987.
Sorgeva in un luogo che in età antichissima era denominato Pito e in cui, dal VII sec. a.C., si affermò il culto per Apollo Delfinio (da cui il nome "Delfi"). In questo luogo fu edificato il grande Tempio di Apollo, ricostruito più volte in tempi successivi. Qui, la sacerdotessa Pizia sedeva accanto ad una fessura del suolo, da cui uscivano esalazioni di vapore. Caduta in uno stato di trance, rispondeva alle domande dei pellegrini recitando parole il più delle volte incomprensibili, che un altro sacerdote aveva il compito di trascrivere traducendole in versi. L’infallibilità dell’oracolo risiedeva nell’ambiguità delle sue risposte, difficilmente interpretabili e, in quanto tali, non contestabili. 
Le vie che conducevano ai santuari erano fiancheggiate dai cosiddetti Tesori, tempietti in cui si custodivano i doni preziosi offerti dalle pòleis alle divinità. Così anche a Delfi si distingueva il Tesoro degli Ateniesi, edificato in una posizione preminente sulla cosiddetta Via Sacra. Questo piccolo edificio dorico, di età tardo arcaica, conteneva i trofei di alcune importanti vittorie militari ateniesi e altri oggetti votivi.

TEMPIO DI APOLLO

Attribuito agli architetti Trofonio e Agamede, il grande Tempio di Apollo venne edificato sui resti di un tempio anteriore, eretto nel VI secolo a.C., conosciuto come Tempio degli Alcmeonidi in tributo alla famiglia ateniese che aveva finanziato la sua ricostruzione dopo un incendio aveva distrutto la sua struttura originale. Questo a sua volta venne eretto nella stessa posizione di un altro del VII secolo a.C.
Il nuovo edificio era un tempio periptero di stile dorico esastilo, di 6x15 colonne, distrutto nell'anno 373 a.C. Le sculture del frontone sono attribuite a Praxias e Androstene, ateniesi. Di una proporzione simile, il secondo tempio mantenne il modello 6x15 colonne nello stilobate. Dentro vi stava l'adyton, il centro dell'oracolo e il sedile della Pizia, monumento in parte restaurato nel 1938.
Pianta del Tempio di Apollo a Delfi
Sopravvisse fino al 390 d.C., anno in cui l'imperatore cristiano Teodosio I fece distruggere il tempio e la maggior parte delle statue e opere d'arte in nome del cristianesimo. Successivamente il santuario fu completamente distrutto nel tentativo di cancellare ogni traccia di paganesimo.

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