- Come definiresti il concetto di maieutica per come questo è descritto nel brano?
Sappiamo che la maieutica è l'arte delle levatrici, cioè l'arte della nascita. Platone, nel Teeteto, propone il concetto di metodo maieutico portato avanti dal maestro. Infatti, Socrate allude alla pratica maieutica per far nascere dai suoi interlocutori la verità, come facevano le ostetriche. Per nascita si intende la nascita della verità dall'animo degli uomini con cui conversava, e proprio lo stesso Socrate, consapevole di non sapere nulla, era l'unico ad essere in grado di poter guidare questi uomini verso la nascita, cioè il parto ("E di ciò la ragione è questa: ad aiutare i parti il dio mi costringe, ma di generare m'impedì"). Se non fossero stati guidati da quest'ultimo, che è sempre alla ricerca della verità e di migliorare le proprie tecniche per arrivare al suo scopo ultimo (la verità, appunto), avrebbero potuto incorrere nell'aborto, come Aristide, figlio del sovrano e militare macedone Lisimaco, il quale fece perire la verità allontanandosi da lui. Chi invece si univa al maestro, andava incontro, come le donne incinte, alle doglie, che per il maestro erano quelle inquietudini che li fanno restare svegli giorno e notte ("e questi dolori svegliare e poi mitigare, la mia arte può.").
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